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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

I sindacati concordi: "Parlare non basta, ci vuole un cambio culturale"

Il drammatico decesso del giovane salentino ripropone in tutta la sua urgenza una questione essenziale, quella della sicurezza mentre si lavora

LECCE – La morte sul lavoro avvenuta questa mattina a Novoli del 32enne Stefano Vetrugno, rilancia in tutta la sua drammaticità il tema della sicurezza. Nel settore edile, segnala la Cgil, dall’inizio dell’anno ci sono stati in Italia 22 decessi in più rispetto al 2017, con un incremento del 50 per cento.  La Cisl ricorda che la media nazionale è di tre vittime al giorno complessivamente.

Dai sindacati dunque si leva l’ennesima denuncia, associata alla solidarietà e al cordoglio per la famiglia dell’uomo originario di Carmiano. Valentina Fragassi e Simona Cancelli, rispettivamente segretaria generale della Cgil e segreteria della Fillea-Cgil hanno diffuso una nota stampa, nella quale si legge: "L’ennesimo inaccettabile incidente mortale sul lavoro, avvenuto oggi a Novoli e che ha spento la giovane vita di Stefano Vetrugno, riaccende una questione non più rinviabile: quella della salute e della sicurezza sui posti di lavoro. Per contrastare questa piaga serve l’impegno di tutti - istituzioni, parti sociali e soprattutto parti datoriali - con l’obiettivo di tutelare la persona, prima ancora del margine di profitto. Nel giorno in cui la Cgil Lecce è impegnata a Melpignano nella formazione dei propri rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls ed Rlst), il Salento è costretto a piangere l’ennesimo lavoratore, uscito la mattina per andare a lavorare e che non tornerà più a casa. Oggi purtroppo facciamo i conti con la prima morte, nel settore costruzioni, anche in provincia di Lecce. Per contrastare gli innumerevoli incidenti mortali che da sempre affliggono il Salento, la Cgil e tutte le sue categorie si impegneranno affinché si verifichi un cambio culturale vero, insistendo sulla formazione dei propri delegati, degli Rls e degli Rlst sui quali troppo spesso si scaricano responsabilità eccessive. Verificheremo puntualmente, insieme con istituzioni, parti datoriali e organi di controllo, le condizioni a cui sono sottoposti i lavoratori nell’espletamento della loro attività”.

Parole di solidarietà miste a denuncia anche dalla Cisl, come testimonia il comunicato di Antonio Perrone, segretario territoriale: "La sicurezza e la tutela della salute nei luoghi di lavoro dovrebbero essere la condizione essenziale in una società civile e sviluppata. Assistiamo, invece, all’aumento degli incidenti mortali sul lavoro che non possono essere ricondotti  ad una fatalità.  Nel nostro Paese ogni giorno in media tre persone muoiono sul lavoro, nel luogo in cui si concretizza  appieno l’essere persona e la stabilità di vita, per sé e per la propria famiglia.  Il 10 per cento sono stranieri, soprattutto edili, come il giovane operaio salentino che sul cantiere ha trovato ieri la morte, operai dei porti, della logistica, della chimica, delle aziende agroalimentari. Giovani  ed anziani. Parlarne non basta, non basta più. Bisogna investire in  macchinari più sicuri, lavorare di più sulla prevenzione, aumentare i controlli e rendere i luoghi di lavoro sempre meno vulnerabili agli incidenti. Denunciare  gli appalti al ribasso, l'eccesso di esternalizzazioni, pretendere il rispetto integrale di tutte le norme sulla sicurezza è responsabilità di noi tutti. Come ci ricorda Papa Francesco, si tratta di  un problema culturale, di rispetto per la dignità del lavoro che va difeso in una società sempre più globalizzata ed individualista".

Per Donato Congedo, segretario generale della Filca-Cisl di Lecce "il primo pensiero va ai familiari del povero Stefano verso i quali esprimo il mio più sentito cordoglio. In edilizia, purtroppo, stiamo assistendo ad una strage silenziosa ma quotidiana, bisogna che tutti i soggetti coinvolti intervengano per aumentare i controlli, prevenire gli incidenti, sensibilizzare sul tema della sicurezza. Da anni chiediamo l’introduzione nel sistema edile della Patente a punti, uno strumento che grazie ad un meccanismo premiale ha il merito di espellere dal mercato le imprese irregolari. E poi è necessario eliminare il ricorso al massimo ribasso e al subappalto, che si traducono spesso in un risparmio sui costi della sicurezza",

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