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Cronaca

Terremoto Università: Laforgia tra richieste di dimissioni e attestati di stima

Infuria la polemica dopo le intercettazioni che incastrerebbero il direttore Miccolis. I sindacati chiedono "la testa" del rettore, mentre alcuni dipendenti firmano una lettera di piena solidarietà al suo operato

LECCE - Se le fondamenta dell’Università del Salento tremano, con le ipotesi di reato contestate prima al rettore Domenico Laforgia (abuso d’ufficio e minacce) e poi al suo braccio destro, il direttore generale Emilio Miccolis (violenza privata e abuso), lo scandalo sollevato dalle intercettazioni depositate in procura dai due sindacalisti Cgil e Uil, Manfredi De Pascalis e Tiziano Margiotta sembra aver dato il colpo di grazia. Si levano gli scudi, da una parte e dall’altra: gli attestati di stima dei seguaci di Laforgia stridono con le accuse, vecchie di mesi, di una gestione poco trasparente e addirittura autoritaria dell’ateneo salentino da parte degli esponenti sindacali. Una posizione compatta ed unitaria che sembra rafforzarsi ora dopo ora, mentre si rincorrono le richieste di dimissioni che potrebbero culminare con una querela a carico dello stesso rettore.

Laforgia è stato nuovamente invitato oggi, da Flc Cgil, a compiere un “deciso passo indietro per non lasciare che il tessuto vivo dell’ateneo si laceri ulteriormente e per avviare una nuova gestione dell’Università fondata su governo democratico e rispetto istituzionale”. Secondo il sindacato, infatti, nel turbinio di polemiche e notizie quotidiane si dimenticano quei lavoratori, docenti, personale amministrativo, precari dimenticati che “vivono da tempo un clima pesante ed ostile”.Tutto ciò, incalza Cgil, sarebbe nella responsabilità politica di Laforgia che, “in nome di una presunta battaglia per la trasparenza, ha cancellato dalla prassi universitaria la parola democrazia che si nutre di sana dialettica interna e non di aspre polemiche mediatiche”.

Di segno diametralmente opposto, invece, la lettera aperta di sostegno al rettore firmata da alcuni dipendenti dell’ateneo che ha scatenato un ulteriore codazzo polemico: in nome di presunte pressioni nel partecipare a questo attestato di stima, “ed onde evitare possibili ritorsioni lavorative” le Rsa dell’Università ieri hanno formalmente invitato i dipendenti ad astenersi dal sostenere l’iniziativa.

Di seguito il testo della lettera indirizzata a Domenico Laforgia: Questo attestato di stima non nasce dall'emergenza rappresentata dai recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto l'Università del Salento e la sua persona. Nasce piuttosto da un bisogno diffuso di raccogliere a fattor comune idee, sensazioni e certezze che ciascuno di noi ha sempre conservato dentro di sé in attesa del momento giusto per esprimerle. Gli ultimi accadimenti hanno però reso questo bisogno un'urgenza: l'enorme bufera che si sta purtroppo abbattendo sulla nostra Università, rappresenta l'occasione propizia per inviarle un segno della nostra stima e per poterle manifestare in modo collettivo, la nostra solidarietà. L'espressione della nostra stima ha contenuti semplici ma allo stesso tempo importanti. Questa non è l'espressione solidale di un gruppo di lavoratori che appartengono alla categoria del personale tecnico-amministrativo. Questa è piuttosto, l'espressione di un gruppo di individui che sono stati, sin dall'inizio, consapevoli di un fatto altrettanto semplice ma molto importante che La riguarda: sin dalla sua elezione, lei ha infatti accettato la scommessa dell'innovazione e del cambiamento per la nostra Università. E, con questo obiettivo strategico in agenda, lei ha profuso ogni possibile energia per consentire alla nostra Università di intraprendere il difficile cammino della maturazione e del raggiungimento di nuovi orizzonti”.


“Infatti la nostra Università è oggi una Istituzione più moderna e sostenibile. E questo risultato è sotto gli occhi di tutti. L'Università del Salento sta inoltre facendo tutti gli sforzi possibili per emergere in un difficile scenario nazionale ma anche a livello internazionale. E noi non abbiamo dubbi sul fatto che Lei sia stato il maggiore artefice di questo straordinario cambiamento.
L'intento di questo messaggio è di essere solidali con lei e di ringraziarla. Indipendentemente da tutto ciò che sta succedendo fuori. – continua la missiva - Le siamo grati poiché, sin dal primo momento, lei ha messo a disposizione della comunità universitaria la sua esperienza e la sua persona senza mai risparmiarsi e ha cercato sempre di incoraggiare tutti a migliorare continuamente, nell'ottica della crescita, esortando tutti a lavorare con vigore, competenza e passione e - come ha detto in varie occasioni - gettando il cuore oltre l'ostacolo.
E' per tutto ciò che - Rettore Laforgia - siamo solidali con lei in questo travagliato momento della vita istituzionale della nostra Università. Siamo onorati di far parte, insieme a lei, di un'istituzione che rappresenta un meraviglioso centro di cultura, di sapere e di ricerca all'interno del nostro territorio. Questa è l'unica vocazione della nostra Università: essere al servizio del territorio con il delicato compito di diffondere la conoscenza. Un impegno che la nostra Università ha ormai fortemente assunto nei confronti innanzitutto degli studenti, le nuove generazioni che sono una garanzia per il nostro avvenire. E lei è sempre stato testimone di questa missione istituzionale. Siamo con lei”.

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