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Cronaca Campi Salentina

"Sono Gesù", e la violenta. Finto medico condannato

Un 40enne di nazionalità olandese mise incinta una giovane salentina, nel 2006, dopo aver finto di essere uno specialista, averla sedata ed aver abusato di lei. L'uomo è al momento irreperibile

LECCE - Diceva di essere Gesù Cristo e di vedere dentro di lei. E quando si è avvicinato di più, tanto da far aderire il suo corpo con quello di lei, le ha detto che quello era un modo per purificarla. Ma per questo è stato condannato a sei anni e mezzo di reclusione dai giudici della prima sezione penale Simon Cornelis Sagda, 40enne di nazionalità olandese, attualmente irreperibile. Già perché dopo tutto quello che ha combinato ha preferito tagliare la corda. Oltre al reato di violenza sessuale, è stato ritenuto responsabile anche dei reati di minacce e lesioni personali, che gli erano stati contestati dal pubblico ministero Maria Cristina Rizzo. Una perizia disposta dal Tribunale l'ha considerato capace di intendere e di volere, non pericoloso, ma affetto da schizofrenia delirante.

Non solo Gesù, ma ha scomodato anche Van Gogh e perfino Satana. Sosteneva di essere la reincarnazione di tutti questi personaggi. L'uomo si professava medico psichiatra, specializzato in chirurgia plastica e medicina spirituale. Nel 2006 una ragazza di 26 anni di Campi Salentina ebbe la sventura di incontrarlo e di fissare un appuntamento con lui, nel suo studio di Novoli. Ci furono così un paio di incontri, durante i quali Sagda fece sfoggio di tutta la sua cultura, comportandosi con modi gentili per guadagnarsi la fiducia della giovane. Poi un pomeriggio lui la chiamò e le disse di presentarsi in un orario successivo a quello precedentemente fissato. In quest'occasione, il finto dottore iniziò a palesare i primi sintomi dei suoi problemi mentali. Riferì di essere lo spirito Gesù, per poi dire alla ragazza di aver visto cose terribili del suo passato, raccontando poi un suo vissuto personale fatto di violenze. La 26enne iniziò a capire che in quell'uomo qualcosa non andava e volle andare via, ma lui le diede un bicchiere d'acqua, con dentro un sedativo. Poi le disse che doveva purificarla e la violentò. Purtroppo, in quell'occasione la ragazza rimase incinta.

Si recò così di nuovo da Sagda, annunciandogli la gravidanza e convincendolo a farsi curare da uno psichiatra, poiché voleva fare di tutto perché l'uomo non costituisse un pericolo per il nascituro. Lo portò perfino a Venezia, dove abita la sorella della giovane, nella speranza che lo potesse visitare un medico. ma invano. Una volta giunti nel capoluogo Veneto lui continuò a delirare, lei scappò e tornò a casa. Anche lui rientrò in Puglia, ma in autostop. I due alla fine s'incontrarono a Brindisi, un incontro tutt'altro che pacifico. Lui la minacciò di morte e le tirò calci e pugni per farla abortire. La ragazza chiamò il 113 ed i poliziotti riuscirono a salvarla. Ma lui sparì. La vittima si era costituita parte civile con l'avvocato Francesco Vergine, in favore della quale è stata disposta una provvisionale di 10mila euro.

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