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Cronaca Leuca / Via G. Antonio Orsini del Balzo

Sosta, due tariffe diverse sulla stessa via. Il sottile confine tra buon senso e rigore

Via Orsini del Balzo rappresenta un "confine" nella mappa delle zone con parcheggio a pagamento. E così la scelta di un lato può costare una multa

LECCE – Le sanzioni per mancata esibizione del ticket per il parcheggio o per sosta prolungata oltre il termine indicato sullo stesso sono da anni oggetto di quotidiane discussioni e contestazioni.

Il Comune di Lecce, dopo aver eliminato l’avviso bonario, insiste nel considerare quelle fattispecie come violazione al Codice della Strada e non come semplice inadempienza contrattuale da riparare con il versamento della differenza: in questa direzione si sono espressi il ministero dei Trasporti, la prefettura e da ultimo anche l’associazione dei comuni italiani.

Ma la vicenda esposta in una mail giunta in redazione nei giorni scorsi a firma di un avvocato - che per ragioni di opportunità è indicato in calce con le iniziali - attiene a quella sottile linea di confine che esiste tra l’applicazione formale delle norme e il buon senso. E merita di essere letta.

Egregio direttore, premetto che questo mese, come ogni mese da otto anni a questa parte, ho acquistato un abbonamento mensile da 40 euro. Lo trovo molto utile e conveniente perché mi consente di parcheggiare l’auto nella Zona Verde (quella con la tariffa più bassa, pari a € 0,60/ora) e di raggiungere a piedi il mio studio, distante da lì poche decine di metri ma ricadente nella parte commerciale della città con una tariffazione più alta (€ 1,30/ora).

Il pomeriggio dello scorso 4 ottobre, poco prima delle 16, lascio l’auto in sosta su Via Orsini del Balzo esibendo sul cruscotto un abbonamento mensile nuovo di zecca. Preciso che Via Orsini del Balzo (la “strada dell’ACI”, tanto per intenderci) ricade per un tratto nella Zona Blu con tariffa di € 1,10/ora e, per il restante tratto, nella più economica Zona Verde.

Altro dettaglio da sottolineare è che il limite tra le due zone di parcheggio è definito in modo non preciso e “asimmetrico”, nel senso che sulla medesima fascia di confine sono applicate due tariffe orarie diverse. Mi spiego meglio: sul lato sinistro di Via Orsini del Balzo, prima dell’intersezione con Via G. Pisanelli, c’è un cartello che indica una tariffa oraria di € 1,10 mentre, sul lato opposto della strada e alla medesima altezza, un altro cartello indica invece una tariffa di € 0,60/ora. In pratica (e senza metafore politiche), su uno stesso tratto di strada chi sta a sinistra dovrebbe pagare di più rispetto a chi sta a destra.

Ammetto che quel giorno vado di fretta, gli impegni lavorativi mi attendono con ansia e per questo evito di fare il consueto giro di perlustrazione per scovare un posto nella Zona Verde. Pertanto, senza addentrarmi troppo nella “strada dell’ACI”, decido di parcheggiare l’auto nei pressi della sottile (ed incerta) linea rossa che separa la Zona Blu e la Zona Verde, per la precisione al civico 38 di Via Orsini che, in teoria, ricade ancora nell’aristocratica Zona Blu ma che, per quanto detto, potrebbe anche rientrare nella più popolare Zona Verde.

Sono un po’ titubante ma alla fine mi faccio persuaso che la mia macchina lì può stare e così, serenamente, vado a lavorare. Del resto, ho parcheggiato altre volte in quello stesso punto e in otto anni di carriera, forse grazie al buon senso degli ausiliari del traffico che lavoravano in quella zona, non sono mai stato sanzionato per sosta irregolare.

C'è sempre una prima volta e purtroppo questa non può aspettare. Di ritorno dal lavoro trovo, infatti, sul parabrezza della mia auto un preavviso di verbale con cui un solerte ausiliario del traffico mi aveva multato per avere esposto un “titolo di pagamento non valido in tratto tariffato € 1,10/ora”.

Ora, senza voler fare l’avvocato a tutti i costi e tralasciando l’annosa questione se l’omesso o insufficiente pagamento della sosta sia sanzionabile sulla base delle norme del Codice della Strada, ovvero (come sostenuto in coro dal Ministero delle Infrastrutture, dall’ANCI, dal Prefetto e, non ultimo, dal Giudice di Pace di Lecce) si configuri come una semplice inadempienza contrattuale che comporta soltanto l’obbligo di pagare la sosta per il periodo di tempo residuale non pagato, mi permetto di rilevare, da parte degli ausiliari del traffico di Lecce, un’applicazione eccessivamente rigida e forse un po’ miope della legge e dei regolamenti comunali, specie considerando che se un’altra auto col mio stesso abbonamento fosse stata posteggiata sul lato opposto della strada, non sarebbe stata multata.

Impugnerò il verbale – questo è certo – però, facendomi portavoce di tanti cittadini arrabbiati e frustrati dal fatto che per contestare multe ingiuste è necessario spendere più di quanto costino le multe stesse, ci tenevo a denunciare come la scarsa tolleranza di questi novelli sceriffi stia rendendo intollerabile il clima sulle strade della nostra amata Città.

Vorrà scusarmi per la lunghezza di questa lettera che, mi auguro, avrà la pazienza di leggere. A.S.

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