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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Racale

Sotto piazza Don Tonino Bello la discarica di collant

Sequestrata dai carabinieri del Noe la piazza che si estende per circa 4000 metri quadrati nella marina di Torre Suda. Durante il rifacimento sono venute alla luce dal sottosuolo migliaia di calze

Una vicenda che ha dell'incredibile e lascia presagire, senza sfere di cristallo, che le viscere del Salento nascondano chissà quali tossici segreti. Un inferno dantesco, dove il terreno si ciba di plastica e veleni, che poi rigurgita nell'acqua da bere, nell'insalata, nei pomodori. Si apre una buca, quando non si ha la possibilità di buttare tutto in cava o nei frantoi ipogei, o giù nelle grotte naturali, si riempie ora di materiale edile di risulta, ora di barattoli e contenitori di vernici, di vecchi copertoni, di batterie fuori uso che sbavano acidi, e poi si richiude. Amen. Degna sepoltura. Pensate che le pubbliche amministrazioni siano all'oscuro di tutto? Fate voi.

Quel che hanno scoperto i carabinieri della stazione di Racale e gli agenti della municipale del paese ionico lascia sbigottiti: durante i lavori di rifacimento della piazza sul mare intitolata a Don Tonino Bello, nella marina di Torre Suda, ma più precisamente a seguito dello smottamento di un muro perimetrale dell'area pubblica in corso di ristrutturazione sono venute alla luce dal sottosuolo migliaia di calze di nailon. Ma non solo.

Le indagini più specifiche, poi, sono passate ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce comandati dal capitano Nicola Candido, che dopo la macabra scoperta, hanno sequestrato la piazza che si estende per circa 4000 metri quadrati, a ridosso di uno dei piu' bei tratti della costa ionica, ovviamente sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale.

Ed è emerso che sotto il piano di calpestio erano state ammassate tonnellate di rifiuti speciali consistenti in calze di nylon, cartoni, brandelli di stoffe, imballaggi in plastica e bottiglie di vetro, presumibilmente stoccate sotto la piazza all'epoca della sua realizzazione, risalente alla fine degli anni Settanta, quando qualcuno ha pensato di risolvere lo smaltimento di ingenti quantità di rifiuti infossandoli in riva al mare, sotto una piazza che ospita dei giardini pubblici.

Adesso sono in corso le indagini da parte del Noe e dei carabinieri di Racale che, anche con il supporto della polizia municipale, stanno indagando per risalire a chi ha avuto la felice idea di chiudere tutti e due gli occhi di fronte a quello sconcio ambientale. I reati contestati sono quelli di realizzazione di discarica abusiva in area sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale e deturpamento di bellezze naturali.

Sotto piazza Don Tonino Bello la discarica di collant

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