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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Tricase

Spersi e stremati, trovati altri tredici clandestini

Dopo il maxi-sbarco di ieri, continua la ricerca di afgani e pachistani. Un altro gruppo è stato trovato questa mattina fra Tricase e Spongano. Forse extracomunitari sfuggiti agli iniziali controlli

TRICASE - Che quella degli sbarchi sulle coste del Salento sia un'ondata in piena e un'emergenza continua, lo dimostrano i ritrovamenti continui di clandestini di varie nazionalità. Dopo il maxi-sbarco di ieri, con circa cento persone rintracciate dai militari della guardia di finanza (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=29671), questa mattina un gruppo di altri tredici extracomunitari è stato segnalato da cittadini e preso in consegna dai carabinieri della compagnia di Tricase.

Sono stati visti camminare in gruppetti fra i centri abitati di Tricase e Spongano. Tutti maschi, non si sa ancora se tra i più giovani possa esservi qualche minorenne. Le nazionalità, le solite. Pachistani e afgani, almeno stando alle loro dichiarazioni. Quando hanno visto i carabinieri, li hanno quasi abbracciati. Erano spersi, stremati, senza meta, senza sapere una parola d'italiano. Non è improbabile che possano appartenere al più vasto numero di profughi già rintracciati ieri pomeriggio.

Da considerare che sempre ieri, ma nella mattinata, prima che il centinaio di clandestini fosse raccolto a Tricase Porto dalla finanza, sempre i carabinieri, nelle stesse zone, ne avevano trovati diciotto. Insomma -, e sarebbe almeno la seconda volta in pochi mesi -, c'è da credere che in alcuni casi possano essere anche due o più le imbarcazioni che nella stessa giornata raggiungono le coste salentine, dopo essere salpate da Grecia e Turchia.

Lo sbarco sulle coste locali (o, in alternativa, calabresi), come ormai noto ai più, è solo una delle tante tappe, forse anche la più difficile da sormontare, per via dei controlli serrati delle coste, in un tragitto che prosegue verso il nord Italia e, da qui, in direzione di altre località europee. Intano, anche per i nuovi arrivati, è prevista la solita trafila, con l'accompagnamento presso il centro di prima accoglienza "Don Tonino Bello" di Otranto.

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