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Cronaca

Note di pianoforte tra i gioielli del barocco. Per turisti e passanti gradita sorpresa

Nelle città non è facile la vita per gli artisti di strada. Ma spesso il loro contributo diventa esso stesso motivo di attrazione

LECCE - Spinge il suo pianoforte da casa fino a via Umberto I, andata e ritorno. Circa tre chilometri al giorno per andare a suonare davanti Palazzo dei Celestini e la basilica di Santa Croce. Non si ferma più di un paio d'ore, racconta, mentre da lontano giunge la eco di una protesta studentesca che si avvicina e che, al termine della chiacchierata, lo indurrà a lasciare il palcoscenico tre le perle del barocco.

Le note dei pezzi di Sinatra, Modugno, Villa, Cocciante, dei Beatles richiamano passanti e turisti. Marcello Remo (unione del nome di battesimo e del nome d'arte), 53anni leccese, è convinto che l'attenzione che gli viene tributata sia dovuta al suo repertorio che definisce "neoclassico", ma anche alla maniera in cui lo reinterpreta. Forse gli paice vincere facile - è solo una battuta -, fatto sta che il pubblico apprezza molto.

Figlio di emigrati, sposato con famiglia e con non poche difficoltà da affrontare. "Ma non mi lamento" dice mentre già pensa al prossimo brano da eseguire. Intanto si ferma la signora leccese in bicicletta, poi gli si avvicina una turista straniera, prima ancora una giovane ragazza con una macchina fotografica professionale gli scatta alcune foto. 

(Guarda il video)

Studia musica fin da piccolo, prende qualche lezione privata, poi fa la trafila comune a tanti: band con gli amici, feste in piazza, piano bar negli hotel e nei villaggi turistici. Oggi ha ancora un sogno nel cassetto, quello di affermarsi come autore, ma soprattutto coltiva la passione per la musica, facendono la sua fonte di sostentamento, e una filosofia, quella dell'artista di strada che lo ha spinto anche oltrefrontiera, in Francia per esempio. 

Prima suonava con un piano elettrico, poi è passato a quello classico perché il regolamento comunale proibisce i sistemi di amplificazione. Nelle città spesso gli artisti di strada non hanno vita facile: bisogna contemperare molte esigenze, tra cui quelle dei residenti.

A lui va benissimo così, dice, purchè lo lascino suonare. Qualche lamentela da parte dei commercianti non manca, ma in fondo la sua presenza è un motivo di attrazione e di sosta per molti che altrimenti passerebbero dritti. Dovrebbero ringranziarlo, Marcello, come tutti coloro che con la testa piena di pensieri, per lavoro e per tanti altri motivi, attraversano via Umberto I e le altre strade dove gli capita di suonare. La musica è terapeutica e tra gli edifici del barocco è addirittura magica. 

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