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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Studium 2000" contaminato, si scava sotto al deposito

Sono iniziati i lavori di scavo nei terreni della Rg Semeraro. Secondo il Noe, l'area in cui sta sorgendo la struttura universitaria è densa di idrocarburi, provenienti forse dal deposito dismesso

LECCE - Si sono ritrovati questa mattina, in via Taranto, insieme con operai su escavatori, gli investigatori, i consulenti di Procura e della difesa. Per iniziare a sondare il terreno, capire se le ipotesi sono valide, se gli idrocarburi, trovati in quantità eccessiva sotto il nascente "Studium 2000" dell'Università del Salento - cantiere al momento posto sequestro - sia da attribuire a una contaminazione riconducibile in modo diretto al deposito, dismesso da anni (fin dal 1997), della "Rg Semeraro".

Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico, diretti dal capitano Nicola Candido, si sono indirizzate fin dalle prime battute verso quel versante. Lo "Studium 2000", che un giorno sarà un complesso dedicato a sedi dipartimentali e laboratori didattici, sorge su via San Nicola, nei pressi del cimitero di Lecce, di fatto quasi alle spalle dell'ex deposito. Oggi, dunque, l'avvio degli accertamenti tecnici richiesti dalla Procura per far luce sul caso. Al momento è difficile stabilire i tempi che occorreranno. E soprattutto, cosa si troverà sondando il sottosuolo.

In questa vicenda, è iscritto sul registro degli indagati l'imprenditore Giovanni Semeraro. Il sequestro preventivo della struttura universitaria è stato firmato dal gip Nicola Lariccia nelle scorse settimane, accogliendo le richieste formulate dal pubblico ministero Angela Rotondano. L'indagine è nata nell'ottobre del 2010. Un residente lamentava odori pesanti, provenienti proprio dal cantiere e chiese l'intervento dei carabinieri specializzati in investigazioni ambientali.

Da qui, il passo successivo: i rilevamenti sul sottosuolo, svolti dall'Arpa, con campionamenti e analisi svolti in due distinte occasioni e la conferma: terreno contaminato, limiti tabellari previsti dalle norme oltrepassati. E non di poco. Semeraro è difeso dall'avvocato Andrea Sambati, secondo il quale non è verosimile che si siano verificate perdite dopo il 1997. Eventuali rimanenze potrebbero risalire, sempre secondo la tesi difensiva, a prima di quella data, ma mai come conseguenza di atti volontari.

"Il cattivo funzionamento dei depositi di carburanti - aveva sottolineato Sambati nei giorni scorsi - era purtroppo la regola, per tutti gli impianti, nei tempi passati, tant'è che altri due ex distributori siti nelle vicinanze dei terreni sottoposti a sequestro, Agip ed Esso, nei pressi di Porta Napoli, hanno attivato, o stanno per attivare, la procedura di bonifica prevista dalla legge". Nel frattempo, un programma di bonifica è già stato concordato dall'azienda di proprietà di Giovanni Semeraro con Regione e Provincia, fin dal 2007.

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