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Cronaca

"Tagli idrici illegittimi". Codacons diffida Iacp e Aqp

La questione dei tagli d'acqua agli inquilini delle zona 167 di Lecce finisce davanti alla magistratuta civile. Il legale dell'assocazione dei consumatori: "L'inefficienza non si scarica sui deboli"

Il Codacons ha diffidato Aqp e Iacp dal procedere a tagli del servizio idrico definiti "illegittimi". Secondo l'associazione di difesa dei consumatori, la costituzione delle autogestioni negli immobili Iacp deve essere un atto volontario degli assegnatari "e non un'imposizione determinata dalla minaccia di tagli ai servizi condominiali ed ai servizi idrici". Si tratta di una delicata vicenda che ora è al vaglio della magistratura civile, dopo un ricorso presentato dal Codancos di Lecce e da numerosi inquilini degli alloggi Iacp della zona 167 di Lecce. "Con un atto di prevaricazione che non ti aspetti da un ente parapubblico che svolge anche funzioni previdenziali e sociali, quale è lo Iacp - commenta Luisa Carpentieri, responsabile della sede leccese del Codacons - verso i primi mesi dell'anno fu comunicato agli assegnatari degli alloggi che non avevano ancora formato autogestioni che lo Iacp aveva già provveduto a disdire tutti i contratti di fornitura dell'acqua con la società Aqp. In base a ciò se gli utenti volevano evitare il distacco dal servizio idrico gli stessi erano gioco forza costretti a costituire, pur non volendo, delle autogestioni al proprio interno".

Questa la versione fornita da Codacons e assegnatari ricorrenti. "Tale atteggiamento - prosegue il legale dell'associazione - potrebbe configurarsi come una vera e propria minaccia proveniente da ente pubblico che ora sta avendo il proprio naturale sviluppo nei confronti di coloro che ancora non si sono piegati al volere dell'ente con la costituzione delle autogestioni, attraverso il concreto ricorso al taglio del servizio idrico per intere famiglie. Nessuno vuole dire però che con la costituzione delle autogestioni si scaricano sugli inquilini tutti i problemi che l'ente pubblico non è riuscito a risolvere in oltre trent'anni di attività: gli impianti vetusti e non funzionanti, il problema dei morosi storici (i cui perduranti mancati pagamenti saranno scaricati - quanto meno in via di anticipazione - sugli altri assegnatari - con ogni conseguenza da un punto sul piano del conflitto sociale) - il problema degli occupanti abusi degli alloggi", prosegue Carpentieri. La quale aggiunge: "Che dire poi del fatto che con un regolamento approvato nel 1996 attraverso la costituzione forzata delle autogestioni lo Iacp giunge ad una sostanziale modifica dei patti locativi a proprio unico ed esclusivo vantaggio scaricando sugli ignari inquilini costi e servizi che gli stessi non sono tenuti a pagare. Il punto è sotto la valutazione della magistratura a cui ci si affida con la solita tranquillità".

Ma il Codacons mette sotto accusa anche la Regione Puglia, che in questa situazione starebbe in "assoluto silenzio. Di fatto - prosegue Lusa Carpentieri - si è voluto inserire dall'oggi al domani e dietro una vera e propria minaccia di taglio dei servizi idrici e senza alcuna concreta informazione, fatti che dovrebbero finalmente interessare la Procura della Repubblica, intere famiglie in una realtà che comporterà inevitabilmente maggiori costi e forti tensioni sociali. Che dire poi dei cosiddetti fiduciari? Persone che nell'esercizio del loro ruolo avrebbero dovuto informare ed assistere gli inquilini verso un passaggio morbido alle autogestioni e che, invece, sono divenuti direttamente amministratori delle stesse autogestioni". E ancora: "Che dire poi del fatto che lo Stesso Iaco camuffandolo come mancato pagamento del canone di locazione richiede, tramite cartella esattoriale, somme relative a servizi condominiali non meglio specificati?"

Gli avvocati del Codacons di Lecce Piero Mongelli e Valentina Papanice, anche assistendo numerosi inquilini, hanno deciso di investire della questione la magistratura civile con un ricorso attualmente in discussione davanti al Collegio del tribunale. Contestualmente il Codacons di Lecce ha deciso di diffidare sia l'Aqp dal distaccare il servizio idrico sia lo Iacp a provvedere immediatamente a pagare la morosità nei confronti dell'Aqp. "L'inefficienza della pubblica amministrazione durata anni se non secoli non può farsi pagare alle fasce più deboli della città a quelli che non riescono ad arrivare alla fine del mese a quelli che tirano a campare con 400 euro al mese. Bene ha fatto il sindaco - conclude la responsabile - ad impedire il distacco, anche perché illegittimo e teso a forzare la volontà di liberi cittadini; bene farà se continuerà su questa strada almeno sino a quando il Tribunale di Lecce non si pronuncerà definitivamente sul ricorso presentato dai cittadini".

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