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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Porto Cesareo

Tassa di soggiorno, il piatto piange. E il Comune adesso corre ai ripari

A Porto Cesareo troppi gestori di strutture ricettive evadono. E non mancano gli abusivi. Presto ispezioni incrociate

PORTO CESAREO – Tassa di soggiorno, il piatto piange. Nonostante l’alto numero di attività turistiche. Segno ben chiaro che troppi “dimenticano” di versarla. Ma è meglio autodenunciarsi e regolare la propria posizione adesso, piuttosto che farsi “pizzicare” nel corso di ispezioni.

E’ questo il messaggio (forte e chiaro) lanciato dal tavolo tecnico istituito ad hoc a Porto Cesareo. Di questo fanno parte il sindaco Salvatore Albano, l’assessore ai Tributi Paola Cazzella, la consigliera delegata al Turismo Katia Basile, le associazioni operatori turistici, affittacamere, b&b del territorio cesarino, più Confesercenti, Confcommercio e Federalberghi.

Si possono seguire due strade per risolvere il problema. Ci si può rivolgere all’ufficio Tributi del Comune di Porto Cesareo, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12, e il martedì dalle 16 alle 18, oppure alle associazioni di categoria interessate. Una via vale l’altra. L’importante è fare il passo, anche perché nei prossimi mesi scatteranno controlli incrociati per scovare i trasgressori, siano parziali o totali. Come dire: quello di oggi è l'ultimo avviso. 

In tutti i casi in eventualmente scoperti, saranno applicati due tipi di multe, come da normativa: una da 150 euro per non aver dichiarato l’imposta di soggiorno e un’altra per omesso pagamento d sanzione, pari al 30 per cento della somma non versata.

Il campanello d'allarme al Comune nasce dal fatto che il tasso d’evasione appaia piuttosto alto. Questo si evince dalle somme raccolte. Dal 1° giugno al 30 settembre dello scorso anno sono stati racimolati 170mila euro. Davvero poco per un territorio come quello di Porto Cesareo e marine. E’ ben evidente che alcuni gestori di alberghi e b&b locali non abbiano ben recepito le direttive.

Secondo gli amministratori comunali, infatti, l’imposta viene incassata dagli operatori turistici ma non sempre versata. Un comportamento che sconfina nel reato penale. Si rischia l’accusa di appropriazione indebita. Non solo. Pare che non siano pochi nemmeno coloro i quali non hanno mai registrato la propria posizione. Gli abusivi, insomma.

Istituita a Porto Cesareo nel 2014, per ora il denaro incassato con questa tassa è stato destinato a finanziare il cartellone degli eventi natalizi, la partecipazione alla Borsa internazionale del turismo di Milano, il corso d’inglese per operatori turistici, interventi sul fronte della viabilità e l'istituzione del bus navetta.

“La tassa di soggiorno è ormai diffusa in tutte le città italiane a vocazione turistica e non ricade sui cittadini”, ribadisce il sindaco Salvatore Albano, esortando gli operatori a collaborare. Peraltro, non si applica a portatori di handicap, a persone di età superiore ai 70 anni e inferiore ai 18, ed ammonta a 1 euro al giorno per i primi cinque giorni di permanenza. 

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