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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tentata estorsione con lettere minatorie all'ex datore di lavoro, condannata

Protagonista una 29enne, che avrebbe minacciato il titolare di alcune pasticcerie di rivelare alcuni presunti illeciti

LECCE – Avrebbe inviato due lettere anonime al suo ex datore di lavoro (titolare di una nota pasticceria con sedi in tutto il Salento) per costringerlo a versare la somma di 150mila euro. Nella prima, in particolare, lo avrebbe minacciato di denunciare, in caso di mancato pagamento, a polizia, carabinieri e guardia di finanza alcuni presunti illeciti penali, consegnando come prova la documentazione in suo possesso. Nella seconda lettera, oltre a riproporre le minacce, avrebbe anche indicato il luogo e la data in cui consegnare il denaro. I fatti si riferiscono all'ottobre del 2014.

A dare avvio alle indagini e porre fine alla vicenda è stata la denuncia della vittima. Le indagini hanno portato a un’ex dipendente, D.M., che dopo il licenziamento aveva vinto una causa di lavoro. La perizia grafologica disposta dalla Procura, con la comparazione tra le lettere anonime e alcuni documenti scritti dall’imputata, ha evidenziato la responsabilità della 29enne, assistita dall’avvocato Nicolina Placì. Il consulente nominato dalla difesa ha poi confutato quella dell’accusa e l’imputata ha chiesto il giudizio abbreviato condizionato da una perizia grafologica. Il perito nominato dal gup Michele Toriello, Maurizio Scalese, ha stabilito che le lettere erano state scritte dalla giovane donna.

Il gup ha quindi condannato l’imputata a due anni per tentata estorsione (e 600 euro di multa), concedendo i benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna.

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