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Cronaca Rudiae / Tangenziale Ovest di Lecce

“Hai rotto lo specchietto, pagacelo”. Tentano la truffa ma la vittima li mette in fuga

E' accaduto nel tardo pomeriggio di venerdì sulla tangenziale ovest, all'altezza dell'ospedale "Vito Fazzi". In due, a bordo di una monovolume, risultata rubata ad Avellino, hanno cercato di raggirare un uomo con il solito espediente di un'inesistente collisione. La banda è fuggita in direzione Galatina

LECCE - Nel copione, l’urto precede il tonfo e la rottura dello specchio retrovisore esterno di un’autovettura. Poi, essendo tutto falso, nella migliore delle ipotesi segue il litigio. Se tutto va bene. La scena, ormai, è sempre la stessa nella “truffa dello specchietto”. Da decenni ci provano in tanti e, spesso, la messinscena va a buon fine. Nel tardo pomeriggio di venerdì una coppia di "scaltri" individui - questo devono aver pensato - ha tentato la sorte simulando una collisione, ovviamente inesistente, sulla tangenziale ovest di Lecce, all’altezza dell’ospedale “Vito Fazzi”. Il solito espediente utilizzato  per racimolare denaro "bypassando le assicurazioni". Questo è quanto raccontano i truffatori alle proprie vittime. "Non scomodiamo la polizza, pagaci il danno in contanti".

A bordo di un’imponente monovolume Chrysler, i due individui hanno puntato un uomo, alla guida del proprio veicolo e, accostatisi, hanno cercato di incastrarlo, indicando quel frammento di vetro penzolante. “Hai rotto il nostro specchietto e ti toccherà pagarlo”. Hanno utilizzato queste parole per intimorire il conducente, ignaro di tutto e, soprattutto, convinto di non aver arrecato alcun danno. A nesuno. I due hanno desistito, forse scontrandosi con la caparbietà di quell’uomo che non ha voluto vestire i panni della vittima di un raggiro, ribellandosi ai balordi. Ma un dettaglio non gli è sfuggito: i malviventi, poi dileguatisi rapidamente nella direzione dello svincolo per Galatina, si erano espressi con un marcato accento campano.

Un particolare che la quasi vittima ha poi riferito, poco dopo, agli agenti di polizia della questura del capoluogo salentino, dal quale si è recato per segnalare l’accaduto. Non ha sporto una formale denuncia, ma il numero di targa è riuscito comunque a fornirlo. Dai primi accertamenti eseguiti dagli investigatori, un aspetto è stato chiaro fin dal primo momento: non soltanto il mezzo è risultato rubato, ma il luogo del furto si trova proprio nei pressi di Avellino. Confermando le parole dell’uomo che aveva udito quel tipico accento cantilenante e partenopeo. Gli inquirenti stanno cercando di raccogliere eventuali altre testimonianze di vittime di raggiri analoghi, magari messi a segno da quella stessa banda che, fallito il colpo, potrebbe averne tentato un secondo nel corso del pomeriggio.

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