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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tentato omicidio alla 167, processo “abbreviato” per il presunto aggressore

Michael Signore ha chiesto e ottenuto di essere giudicato con il rito alternativo per la brutale aggressione avvenuta l’8 maggio scorso, in via Machiavelli, a Lecce. La vittima, che si salvò per miracolo, non si è costituita parte civile

LECCE - Sarà giudicato con il rito abbreviato Michael Signore, il 20enne leccese accusato del tentato omicidio del concittadino Riccardo Savoia, di 37 anni, aggredito con un coltello e crivellato con colpi di arma da fuoco.

Il processo sulla brutale aggressione avvenuta l’8 maggio scorso sul terrazzo dell’abitazione al civico 3 di via Nicolò Machiavelli, nella zona 167 di Lecce, si celebrerà dinanzi al giudice Giovanni Gallo che ha accolto l’istanza formulata dall’imputato attraverso l’avvocato Mariangela Calò. La vittima (assistita dall’avvocato Antonio Savoia), che si salvò per miracolo perché uno dei proiettili si fermò a soli due millimetri dal cervello, non si è costituita parte civile.

In aula si ritornerà il prossimo 18 marzo.

Stando alle indagini, condotte dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, l’episodio è legato a debiti di droga o comunque a questioni inerenti lo spaccio di stupefacenti. Dal banco degli imputati, Signore risponderà anche di quest’ultimo reato perché durante la perquisizione domiciliare, i poliziotti trovarono 139 grammi di cocaina, dai quali si sarebbero potute ricavare più di 790 dosi. Non finisce qui. Tra le contestazioni mosse dalla Procura, c’è anche quella di rapina, perché dopo l’aggressione, il 20enne si sarebbe impossessato di alcuni oggetti della vittima (il borsellino con all’interno 200 euro, l’orologio, gli occhiali da sole e l’Iphone X).

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