La lite col cognato degenera in cinque coltellate. Ricoverato in gravi condizioni un 24enne
L'episodio nella notte, nell'abitazione del ragazzo ritenuto l'autore del gesto, a Cavallino. Un acceso diverbio tra il proprietario di casa e il fidanzato della sorella è degenerato in accoltellamento. La vittima sottoposta a un intervento chirurgico d'urgenza durato fino all'alba. Indagini nelle mani dei carabinieri: arrestato il responsabile
CAVALLINO – Cinque coltellate alla spalla, di cui una gli ha perforato il polmone sinistro. Poi la corsa in ospedale per un intervento chirurgico d’urgenza e diverse trasfusioni. E’ ricoverato in prognosi riservata, presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, Silvio Rispoli, il 24enne residente a Lizzanello ferito dal fratello della fidanzata in un’abitazione di via Paolo VI, a Cavallino, una parallela della strada che congiunge al paese della vittima.
L’episodio intorno a mezzanotte, in casa dell’autore del gesto, un 23enne, operaio presso una ditta di trasporti, ora fermato dai carabinieri. Tutto è cominciato per un litigio tra i due giovani, scaturito nell’ambito di un contesto che non si conosce ancora ma che lascerebbe subodorare futili motivi. Dai primi riscontri, l'alterco sarebbe nato a causa dell’atteggiamento irrispettoso che l'operaio da tempo riservava nei confronti della sorella, la sua fidanzata 17enne. Minacce e ingiurie tramite sms sul telefono della ragazza, poi il pretesto di avere immediatamente la restituzione di un portachiavi nonostante la tarda ora.
Una lite. Un diverbio banale tra due ragazzi e poi il finimondo. Dalle parole si è passati ai fatti, e poi alla violenza. Cieca. Tanto che uno dei due, il proprietario dell'appartamento, avrebbe afferrato un coltello durante la colluttazione, e sferrato cinque fendenti alla vittima. Lo ha raggiunto all'altezza della spalla, procurandogli tagli profondi e lesioni gravi.
Sul posto, i sanitari del 118, fatti accorrere per prestare immediati soccorsi alla vittima. Quest’ultima è stata accompagnata in codice rosso presso la struttura sanitaria del capoluogo salentino, dove è stata sottoposta a una delicata operazione fino alle prime luci del giorno. Ora il ferito è tenuto sotto costante osservazione nel reparto di Chirurgia toracica, dove è ricoverato in prognosi riservata.
Sul posto, per i rilievi, e le immediate indagini, i carabinieri della stazione locale, guidata dal maresciallo Riccardo De Bellis, i colleghi della sezione scientifica, assieme i militari del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lecce, coordinati dal tenente Rolando Russo. Il ragazzo ritenuto l’autore del ferimento è stato fermato immediatamente dagli uomini dell’Arma e poi tratto in arresto. Si tratta di Michele Santoro, che ora dovrà rispondere dell'accusa di tentato omicidio. Dal momento che il giovane è incensurato, nei suoi confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari. Santoro resta a disposizione del pm di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, Emilio Arnesano.
Santoro ha subito ammesso, davanti agli inquirenti, il raptus. Tanto da aver collaborato nell'individuazione dell'arma: un coltello a serramanico di 6 centimetri, che ha poi gettato nel tombino fognario subito dopo l'aggressione. La lama e gli indumenti del ferito sono stato sequestrati nell’eventualità di ulteriori accertamenti.