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Cronaca Castrignano del Capo

Terzo sbarco in nove giorni, a bordo anche undici bambini piccoli

La barca a vela avvistata a 10 miglia dalla costa. I piccoli, fra i 6 e i 7 anni, sono stati subito trasportati con un gommone nel porto. Gli altri, scortati dalla guardia costiera. Sul molo ad attenderli la Croce rossa

SANTA MARIA DI LEUCA – Sono trascorsi appena tre giorni dall’ultimo approdo e, all’orizzonte di Santa Maria di Leuca, ancora una volta, si è stagliata una barca a vela colma di migranti. A bordo, 43 in tutto, siriani curdi. Fra loro, anche sette donne e  undici bambini fra i 6 e i 7 anni di età.

Quando la barca, di 9 metri, era a circa 10 miglia nautiche dalla costa, è arrivata direttamente da qualche migrante a bordo una richiesta di soccorso, tramite una telefonata al 112, ma con scarne informazioni.

Proprio per avere più dettagli sul numero preciso di persone e sulle loro condizioni di salute, la capitaneria di porto di Gallipoli ha inviato due motovedette dell’ufficio locale marittimo di Santa Maria di Leuca e una dalla stessa Gallipoli, attrezzata per i soccorsi d’altura e con condizioni meteo mare proibitive. Oggi, infatti, batte un forte vento, il mare non è dei migliori e nelle prossime ore è previsto persino un peggioramento. 

(Video: la barca soccorsa al largo)

Nel momento in cui le motovedette della guardia costiera hanno raggiunto il natante, per prima cosa si è deciso di condurre subito a terra i bimbi. I piccoli sono stati così trasferiti a bordo del gommone dei militari che, in pochi minuti, li ha portati verso il porto di Leuca.

Sono stati loro i primi a toccare il suolo italiano. Gli adulti sono arrivati in seguito. Ad attendere il gruppo nel porto, i sanitari della Croce rossa. Poi, si aprirà la solita trafila, con i controlli delle forze dell'ordine e l’eventuale arresto di coloro che dovessero essere indicati come gli scafisti.

Come detto, tutto questo a breve lasso di tempo dall’ultimo sbarco di 78 migranti, arrivati in località Marchello, sempre nei pressi di Leuca, il 5 giugno scorso. Episodio che, a sua volta, è seguito a un altro sbarco, risalente al 2 giugno. Impossibile non notare la frequenza di tre giorni da un viaggio all’altro, forse il segnale che si tratta di un insieme unico di stranieri scaglionato in più gruppi dall'organizzazone criminale che gestisce i traffici. E, magari, altri sono ancora su qualche isola greca ad attendere il proprio turno.     

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