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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Porto Cesareo

Scoperto a raccogliere i datteri di mare, prova invano a fuggire con il carico

A Torre Castiglione la guardia costiera e i carabinieri hanno denunciato un pescatore di frodo. Aveva abbandonato la borsa con tutti gli attrezzi

PORTO CESAREO – Uno dei peggiori reati consumati ai danni dell’ambiente è la raccolta di datteri di mare. Perché, pur di accaparrarseli, i pescatori di frodo non si fanno alcuna remora nel distruggere i tratti di scogliera dentro i quali queste specie vivono e proliferano. Il problema è che, finché ci sarà offerta, continuerà la devastazione che, con l’introduzione nel 1988 del divieto di pesca, avrà forse subito un calo, ma non può certo dirsi scemata del tutto.

Uno di questi pescatori di frodo (che di solito agiscono all’alba, sperando di passarla liscia), un 50enne della provincia di Lecce, è stato scoperto sabato mattina dalla guardia costiera dell’ufficio locale marittimo di Torre Cesarea a Torre Castiglione, località nei pressi di Porto Cesareo. Quando l’uomo ha notato i militari, ha abbandonato un borsone, dentro il qual c’era tutta l’attrezzatura (fra cui un grosso martello, uno scalpello una pinza e forbici), ma non certo il prezioso carico, 1 chilogrammi di datteri di mare. 

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Quello se l’è portato dietro, saltando a bordo della auto e dando gas. Ma la targa era stata ormai già annotata e segnalata. Così, in breve ci ha pensato una pattuglia di carabinieri della stazione locale a individuare e fermare il veicolo. Dentro c’era un contenitore termico con i datteri.

Informata dell’operazione, l'autorità giudiziaria ha convalidato il sequestro dei datteri, che a seguito del nulla osta del medico veterinario, sono stati distrutti. Tra i reati contestati al pescatore, che è stato denunciato a piede libero, vi è la “asportazione di specie marine protette per i quali ne è totalmente vietata la cattura, la detenzione e la commercializzazione oltre che di danneggiamento della scogliera  interessata  e deturpamento di bellezze naturali”. Come detto, la pesca di questi molluschi ha un potenziale distruttivo molto alto, visto che la cattura avviene martellando e frantumando le scogliere. Ecco perché i controlli sul versante e la sensibilizzazione sul tema sono costanti.

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