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Cronaca

torre guaceto, inferno di fuoco: mezzi anche da lecce

Come alle Cesine, a Peschici e in altre oasi, fiamme anche al parco naturale della provincia di Brindisi. Uomini e mezzi di vigili del fuoco e forestale sono stati fatti convergere da tutta la regione

Solitamente LeccePrima non "sconfina" di territorio: si occupa prevalentemente di fatti circoscritti nella sola provincia di Lecce. Ma quando l'ennesimo, devastante incendio colpisce un parco naturale come quello di Torre Guaceto, in provincia di Brindisi, l'offensiva di fuoco si trasforma in un'offesa, uno schiaffo violento sul volto di chiunque abbia un minimo di razionalità per sapere che dalla salvaguardia dell'ambiente dipende il nostro futuro. Non solo della nostra terra, il Salento, e chiamatelo come volete: Piccolo, Medio, Grande Salento. Ma della Terra intera. Questo nostro piccolo, grande pianeta Terra, un patrimonio inestimabile che sta diventando vittima dei più raccapriccianti ed egoistici interessi di pochi speculatori senza un briciolo di coscienza, con un portafogli ricolmo di soldi a riempire un'altrimenti inutile scatola cranica.

Non c'è bisogno neanche di alzare la cornetta del telefono e chiamare corpo forestale, vigili del fuoco o protezione civile per sapere già che anche questo inferno di fumo e fiamme nasce da una mano dolosa, da qualche incendiario assassino: e che sia la mano di una lobby con interessi molto personali o di un manipolo di mitomani, alla fine poco importa. Quello che si sa con certezza è che ancora una volta, sulla natura, trionfa il più vigliacco e scellerato degli animali di questo mondo: l'uomo.

Per il brindisino e per la Puglia intera, Torre Guaceto rappresenta ciò che l'oasi delle Cesine è per il leccese o Peschici per il foggiano e tutte e tre queste zone sono per tutti noi: un'area di altissimo valore faunistico e floreale, un'oasi che si estende per chilometri e chilometri, comprendendo terra e mare, un grosso fazzoletto di terra, alberi ed acqua strappato al cemento selvaggio.

E così, ancora una volta penne e telecamere iniziano a descrivere ed immortalare l'ennesimo disastro ambientale, che è iniziato nel primo pomeriggio e che ha rischiato, come giù avvenuto a Peschici, di mietere delle vittime: molti bagnanti lambiti dalle fiamme e sospinti dal fumo che sta rendendo l'aria irrespirabile, sono stati costretti a rifugiarsi in mare in attesa dei soccorsi. I mezzi dei vigili del fuoco e del corpo forestale dello Stato sono stati fatti converge a sostegno dei colleghi brindisini da mezza regione, compreso dalla provincia di Lecce. Un fatto che, hanno spiegato gli stessi vigili del fuoco, ha avuto come ripercussione quella di innescare una sorta di reazione a catena, perché con parte del territorio leccese scoperto, sono stati richiamati in servizio gli uomini a riposo, come sempre più spesso accade. E allora, sappiamo che da domani ricominceranno anche le istanze sindacali, per il solito, irrisolto problema: la carenza di personale, la scarsezza dei mezzi a disposizione. Un cane che si morde la coda e che come risposta, al momento, ha avuto solo parole, parole, parole.

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