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Cronaca Porto Cesareo

Droga, blitz dei carabinieri: scattano sette arresti. Scoperte anche armi

I militari della compagnia di Campi Salentina hanno fatto scattare le ordinanze di custodia cautelare a carico di persone indagate per spaccio di stupefacenti, fra Torre Lapillo e Veglie. Nei guai anche un appuntato della guardia di finanza, all'epoca in servizio ad Otranto

TORRE LAPILLO (Porto Cesareo) – Come ogni gestore di un'attività “commerciale” che si rispetti, la società si era anche attrezzata di un punto vendita “estivo” per  alimentare il proprio “business” nei mesi più caldi dell'anno. Ma i sette “soci” sono stati fermati all’alba di questa mattina, dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina, coordinati dal capitano Nicola Fasciano, i quali hanno eseguito altrettante ordinanze di custodia cautelare per spaccio e possesso di armi, di cui quattro in carcere e tre ai domiciliari. I porvvedimenti sono stati disposti dal gip del Tribunale di Lecce, Vincenzo Brancato, su richiesta del pubblico ministero Antonio De Donno, presente durante la conferenza stampa, presso il comando  dell’Arma, assieme al comandante provinciale , il colonnello Maurizio Ferla.

Il blitz è stato denominato “The Tower”, la torre appunto, come la nota fortezza di Torre Lapillo, nei pressi della quale si svolgeva l’attività di spaccio costata una serie di guai all’intero gruppo. Quest’ultimo, infatti, aveva messo in piedi un giro illecito di scambio di droga e metadone tra la marina ionica e Veglie, comune di residenza della maggior parte dei fermati, al quale si aggiungono altri sette individui, attualmente indagati. L’abbandono delle droghe sintetiche, con un ritorno alla cocaina, visto il prezzo dimezzato rispetto a quello di qualche anno addietro, ha fatto sì che la “società” potesse lucrare con facilità. Tanto da fare gola persino Tad un militare.

Si tratta di Giuseppe Calcagnile, 46enne appuntato della guardia di finanza, incensurato e originario di Veglie,  in servizio ad Otranto al momento dell'avvio delle indagini (successivamente in aspettativa per motivi di salute), che accompagnava spesso a Flavio Mello, 52enne in regime di semilibertà, un altro individuo bloccato nel corso dell’operazione, residente nello stesso comune. Nei guai, inoltre, Cosimo Albanese, 61enne di Veglie come Claudio Del Vecchio, 46enne, Daniele Zuccaro, il più giovane, di 33 anni, residente a Porto Cesareo, Armando Zuccaro di 40 anni, e Tommaso Albanese, 59enne. Le manette sono scattate nei confronti dei fratelli Cosimo e Tommaso Albanese, Daniele Zuccaro e Flavio Mello. Gli altri tre componenti, invece, sono stati ristretti ai domiciliari.

Gli investigatori hanno cominiato ad intrecciare una serie di dati a partire dal primo febbraio del 2011, a seguito del rinvenimento di 41 grammi di cocaina nelle tasche di Mario Leone, originario di Leverano. L’attività investigativa partì proprio da uno scambio tra il 50enne e Cosimo Albanese, fino ad arrivare alle attività più recenti, scoperte anche grazie all’ausilio di numerose intercettazioni telefoniche, nelle quali si parlava spesso di “voglia di caffè”, con riferimento al desiderio di stupefacenti che gli inquirenti non hanno faticato a decriptare.

Questi ultimi, nel corso della mattinata, hanno anche eseguito alcune ispezioni nelle abitazioni dei sette fermati. Quattro dei sopralluoghi effettuati hanno portato ala luce la presenza, oltre che della sostanza stupefacente, anche di armi. Nell’appartamento di Tomaso Albanese, infatti, i militari dell’Arma, in collaborazione con i colleghi delle stazioni di Porto Cesareo e Veglie, hanno rinvenuto una pistola "Colt" calibro 22, cosiddetta “da borsetta”, tipicamente utilizzata dagli agenti dei servizi segreti e detenuta illegalmente, 13 proiettili, un grammo di cocaina e un proiettile Browning, da mitragliatrice.

Nell'appartamento di Armando Zuccaro - che non è stato trovato in casa, dal momento che è solito dormire nei locali della sua caffetteria, il “Bar Oriente”, nel borgo ionico, luogo utilizzato per lasciare il denaro dello spaccio – è spuntato un coltello con una lama di 10 centimetri ed una pistola a salve calibro 8, completa di caricatore, assieme a 19 proiettili che potrebbe essere stata utilizzata per alcune  rapine e sulla quale gli investigatori cercheranno di vederci chiaro. Hashish, marijuana e piccole dosi di cocaina sono stati invece recuperati nell’abitazione di Daniele Zuccaro. In quella di Cosimo Albanese, infine,  è finita nelle mani del personale dell'Arma una pianta di “maria”.

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