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Cronaca

Tra appalti e assunzioni, tutti gli "affari" di Fasano

Nelle indagini condotte dai Ros dei carabinieri emergono molteplici vicende che vedono l'ex assessore provinciale protagonista. Da possibili assunzioni pilotate fino a proposte di appalti milionari

LECCE - Non solo le gare d'appalto per il servizio di cartellonistica stradale e quella riguardante l'istituto nautico di Gallipoli. Ma anche la realizzazione di un campus universitario a Lecce, le assunzioni presso il Comune di Gallipoli, il concorso per la nomina del comandante della polizia provinciale, una gara d'appalto per l'installazione di autovelox ed una raccomandazione per un esame universitario. Di tutto questo si parla nelle centinaia di pagine che costituiscono i fascicoli delle indagini svolte dai carabinieri dei Ros, dietro la regia del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia Elsa Valeria Mignone.

Si tratta di vicende che hanno come minimo comun denominatore l'ex assessore di Palazzo dei Celestini Flavio Fasano, dalla settimana scorsa agli arresti domiciliari insieme a Gino Siciliano, per la presunta turbativa d'asta riguardante l'appalto sulla cartellonistica stradale. Ma qui si parla d'altro, di molto altro. Che però, è bene precisarlo, al momento non costituisce oggetto di formale contestazione da parte della Procura.

La questione di maggior interesse è sicuramente quella delle assunzioni nel Comune gallipolino. Dal quadro investigativo emergerebbe un "gioco" a tre fra Fasano, il sindaco Giuseppe Venneri ed una dipendente comunale. La quale avrebbe dovuto agevolare l'assunzione di persone disabili segnalate da Fasano; ma è anche colei che avrebbe ricevuto da quest'ultimo un appoggio per la nomina a dirigente. In una conversazione telefonica Fasano le fornirebbe rassicurazioni in tal senso: "Senti, io ho parlato ieri, loro faranno i concorsi per te e per… tre ne vogliono fare dirigenti... tranquilla, tranquilla".

Nello specifico, si trattava di tre posti di lavoro riservati a persone disabili. Di questo, l'impiegata avrebbe informato Fasano, aggiungendo come su tre assunzioni almeno una sarebbe stata assegnata in via nominativa, mentre per le altre si sarebbe fatto riferimento alla regolare graduatoria. Successivamente, l'allora assessore al Lavori pubblici informò il sindaco Venneri, chiedendogli di caldeggiare la nomina del nipote di un conoscente: si trattava di "gente amica". La notizia però doveva rimanere riservata, per evitare che arrivassero troppe domande. Nella stessa conversazione Fasano avrebbe sollecitato al primo cittadino la delibera per il nautico, ricevendo da Venneri l'assicurazione che l'avrebbe portata in Consiglio in occasione della prossima convocazione.

Oltre al nautico, era in cantiere anche un progetto per la realizzazione di un campus universitario a Lecce. Questa vicenda, oltre a Fasano, vedrebbe sempre il coinvolgimento dell'imprenditore Alfredo Barone. Il quale secondo gli inquirenti avrebbe cercato di concludere un contratto d'acquisto per due lotti di terreno di 15 ettari nella zona fra Lecce e San Cataldo.

In rilievo viene anche la vicenda della nomina del comandante della polizia provinciale. Stando a quanto emerso da un'intercettazione ambientale, Fasano avrebbe incontrato un gruppo di lavoratori socialmente utili che chiedevano di essere stabilizzati. Ma le uniche risorse disponibili per l'entre Provincia erano 120 mila euro, necessari per il concorso a dirigente della polizia provinciale. Fu allora che Fasano chiese di sospendere il bando, per poi annunciare di doverne discutere con l'allora presidente Giovanni Pellegrino. Il suo interlocutore riferì che quel concorso doveva essere gestito in maniera privata, in favore di un tenente dei carabinieri.

Alla porta di Fasano avrebbe però bussato anche un imprenditore salentino, proponendogli di indire una gara per la fornitura di autovelox da installare sulle strade provinciali. Un progetto del costo di 1 milione di euro. Dal contenuto delle sue parole, emergerebbe come l'imprenditore sarebbe stato disponibile a pagare una tangente nel caso in cui il progetto si fosse realizzato. Fra le intercettazioni spunta il nome anche di una nota avvocatessa leccese: il legale avrebbe contattato Fasano, parlando con la sua segretaria, per segnalare il nominativo di un dipendente della Provincia che doveva sostenere un concorso interno, il cui presidente di commissione era un dirigente dell'allora assessore.

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