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Cronaca San Pietro in Lama

tre coltellate: misterioso omicidio all'alba nei campi

La tragica scoperta dalla convivente, tornata nella masseria dopo alcune commissioni: Luigi Zuccalà, 62 anni, era riverso su un muretto a secco. Poco lontano, un'auto abbandonata, forse dall'assassino

Un corpo senza vita, accasciato su un muretto a secco. Tre coltellate mortali. Unico indizio, un'Alfa Romeo rossa con targa tedesca, abbandonata fra sterpaglie e sassi in mezzo alla campagna. L'auto del potenziale assassino? Sembra l'inizio di un giallo, è un fatto vero. E' successo all'alba. Le pacifiche campagne di San Pietro in Lama scosse da un fatto di sangue che cerca un nome. Un rebus che i carabinieri della compagnia di Lecce sono chiamati a sbrogliare, fra una donna che piange il suo compagno ed un movente ancora inspiegabile.

Lugi Zuccalà, 62 anni, originario di Galatone, da poco più di quattro mesi insieme alla convivente si era trasferito presso la masseria Mascella, sulla San Donato-Copertino. Un piccolo fondo di proprietà di Cosimo Russo, agricoltore di Copertino; qui Zuccalà era addetto all'allevamento di pecore e maiali. Oggi, una domenica mattina come tante di una famiglia di campagna. Sveglia all'alba, la donna che esce per recarsi a Galatone a dare da mangiare alle galline, l'uomo che si avvia al lavoro. Quando la compagna ritornerà, poco dopo le 8, la tragica scoperta. Zuccalà era accasciato sul muretto, riverso in una pozza di sangue, con tre ferite da arma da taglio, come sarà rilevato successivamente dagli inquirenti. Una alla clavicola destra, un'altra al fianco sinistro, la terza sulla schiena, all'altezza delle reni.

Intorno, sangue per alcuni metri. Sulla strada. Zuccalà avrà camminato a lungo, prima di perdere i sensi, piombare nel buio, dissanguato. Unico indizio, quell'Alfa Romeo rossa. Quando la moglie è uscita a prima mattina, non c'era, nelle vicinanze. Non si sa di chi sia, non è del proprietario della masseria, che è stato interrogato in tarda mattinata dai carabinieri. E' quella usata dalla persona che ha compiuto l'omicidio? Ed era sola o accompagnata da complici? Secondo i rilevamenti, il conducente ha tentato una brusca retromarcia, finendo nel piccolo fossato ai margini della via. L'auto in panne, s'è dato alla fuga a piedi, chissà dove. Zuccalà non aveva mai avuto a che fare con la giustizia, né risulta al momento che avesse ricevuto minacce, ricatti, estorsioni di alcun tipo. E mentre si attendono gli esiti della perizia legale, affidata al dottor Roberto Vaglio, ci s'interroga sul mistero che ruota attorno all'intera vicenda, della quale non si ha notizia di testimoni oculari. Si sa solo che il decesso è avvenuto fra le 7 e le 8. Dell'arma, nessuna traccia.

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