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Cronaca

Tre giorni sulla scena del crimine: a Lecce i maggiori esperti italiani

Per tre giorni il Grand Hotel di Lecce è stato trasformato nella scena del crimine di un efferato omicidio. L'evento formativo, il Forensics Meeting, è stato organizzato dalle principali Associazioni forensi (Icaa, Acisf, Ire)

 

LECCE – Per tre giorni il Grand Hotel di Lecce è stato trasformato nella scena del crimine di un efferato omicidio. L’evento formativo, il Forensics Meeting, è stato organizzato dalle principali Associazioni forensi italiane (Icaa, Acisf, Ire) ognuna delle quali ha fornito un team di intervento (crime scene unit) che ha eseguito le  operazioni necessarie alla ricerca e al repertamento delle tracce. Tra i docenti dei seminari, destinati a operatori delle forze dell'ordine, avvocati e investigatori privati, ci sono Luciano Garofano (ex comandante dei Ris per la scena del crimine), Marco Strano (per il profiling), Danilo Coppe (fire and blast investigation). Gli incontri sono organizzati come simulazione di un caso di omicidio nella quale i partecipanti possono osservare tutte le attività collegate all'investigazione criminale eseguite da diverse squadre di specialisti che effettuano rilievi e accertamenti tecnici.

Niente a che vedere, però, con le celebri serie televisive (come Csi o Criminal minds): l’analisi di una scena del crimine è molto più complessa e difficile. A cominciare dalla rilevazione delle impronte digitali, che richiede un lavoro lungo e complesso. Niente software miracolosi dunque, capaci in pochi secondi di far apparire volto e generalità del sospettato. Nel corso el seminario i docenti, Marco Strano e Gianluca Venneri, hanno ricreato una scena del crimine, con tanto di sagoma e armi del delitt, sottolineando come le sostanze utilizzate dagli investigatori forensi siano altamente tossiche. Quasi nell’ottanta per cento dei casi, inoltre, le impronte non sono utilizzabili. In Italia, esiste un database dattiloscopico solo delle persone identificate, mentre non esiste un database del dna.

Docente di un altro dei seminari è stato Danilo Coppe, considerato il massimo esperto di esplosivistica italiano (è anche consulente del Ris di Parma), che ha illustrato le tecniche di indagine in caso di crimine commesso con incendi ed esplosivi. Il suo intervento è stato un lungo excursus tra i principali casi di cronaca, da Piazza della Loggia a via D'Amelio (in cui è stato consulente), dal Moby Prince all'attentato compiuto dinanzi all'istituto Morvillo-Falcone di Brindisi, in cui ha perso la vita una studentessa 16enne, Melissa Bassi, e altre cinque ragazze sono rimaste ferite. Sin da subito l'esperto ha escluso la presenza di gas nelle bombole: «Bombole da 15 chilogrammi piene di gas avrebbero incenerito tutto con una palla di fuoco nel raggio di 60-70 metri. Dalle immagini dell'attentato è emerso che l'ordigno non è stato realizzato in maniera adeguata”. A evitare dunque che l'esplosione dell'ordigno uccidesse un numero elevato di persone è stata, fortunatamente, l'incompetenza di Giovanni Vantaggiato, l'imprenditore 68enne di Copertino reo confesso dell'attentato. Dinanzi a una platea attentissima, il docente di fire and blast investigation, ha spiegato come sia ormai sempre più facile trovarsi dinanzi a esplosivi home made (cioè fatti in casa), come nel caso della Morvillo-Falcone. Infatti, è ormai facilissimo  reperire in «rete» guide dettagliatissime su come fabbricare un ordigno anche con prodotti domestici.

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Il generale Luciano Garofano ha condotto il seminario tecnico sul ruolo della Biologia forense nell’investigazione criminale. Anche in questo gli esperti hanno ricostruito una scena del crimine, con la simulazione e l’individuazione e il repertamento di tracce biologiche. Sono state mostrate e spiegate le tecniche per l’individuazione di tracce di sangue e di altri elementi biologici potenzialmente collegati con l’evento criminale. L’ex comandante dei Ris ha poi ripercorso e analizzato alcuni dei principali casi di cui si è occupato in tanti anni di carriera: dal delitto di via Poma a quello di Chiara Poggi; dal caso dell’Olgiata all’omicidio di Meredith Kercher. Garofano è anche consulente in uno dei casi più negli ultimi anni nel Salento: l’omicidio di Peppino Basile. Un delitto in cui fondamentale si è rivelato lo studio delle ferite inferte e delle tracce ematiche secondo prove scientifiche ed un’attenta analisi legata alle procedure di una disciplina criminalistica  denominata Bpa (Bloodstain pattern analysis), secondo cui l’analisi delle macchie di sangue è fondamentale per la ricostruzione della dinamica degli eventi di un delitto.

 

 

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