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Cronaca

"Trenitalia penalizza i pendolari del Brindisi-Lecce"

Non bastano i tagli ai treni a lunga percorrenza. Ora sono stati cambiati anche quelli del regionale che collega i due capoluoghi. Monta sempre più vibrante la protesta dei viaggiatori salentini

"Dopo l'annunciata soppressione di alcuni treni a lunga percorrenza che, di fatto, aggrava l'isolamento delle province di Brindisi e Lecce dal resto dell'Italia, si aggiunge ora, per i tanti pendolari salentini, la doccia fredda dei nuovi orari pubblicati da Trenitalia sul proprio sito internet https://www.trenitalia.com/it/index.html e che entreranno in vigore dal prossimo 12 dicembre". A parlare è Paolo Toma, presidente dell'associazione Cicloamici Lecce Onlus. "In particolare - dice Toma -, l'offerta del servizio ferroviario appare ora sensibilmente penalizzata dalla soppressione del treno regionale 12516 che si potrebbe ribattezzare "il treno della discordia", per la precedente denuncia dell'Associzione CicloAmici Lecce riguardante il "disservizio" del trasporto bici al seguito dei viaggiatori, denuncia rimasta senza una risposta ufficiale da parte di Trenitalia".

"Non è dato comprendere, infatti - prosegue il presidente di Cicloamici , quali siano le motivazioni poste alla base della sostituzione del suddetto treno - che parte da Lecce alle 7,08 e arriva a Brindisi alle 7,43, con il regionale numero 3606 che partirà da Lecce alle 7,40 per giungere a Brindisi alle 08,13, in pratica soltanto 10 minuti prima del regionale veloce classe Minuetto che, allo stesso prezzo, parte da Lecce alle 8 e non effettua fermate intermedie. Chi, come me, ha avuto modo di servirsi del treno di cui ora si annuncia la soppressione sa quanti studenti, insegnanti e impiegati lo utilizzino. Già a Squinzano, praticamente, si riempie in ogni ordine di posto. E il motivo è presto detto: il treno regionale 12516 costituisce l'unico servizio di trasporto pubblico che collega paesi come Trepuzzi, Squinzano e San Pietro Vernotico (e i rispettivi bacini di utenza) con il capoluogo brindisino nella fascia oraria 7,15/9,45".

"Ci si chiede ora se i dirigenti pugliesi di Trenitalia abbiano considerato l'inutilità di un treno che arriverebbe a Brindisi troppo tardi (alle 8,13 anziché alle 7,43) per consentire ai tanti studenti e lavoratori di giungere in orario a scuola o sul posto di lavoro. Inoltre - prosegue Toma -, per chi sale a Lecce e scende a Brindisi potendo comunque recarsi al lavoro dopo le 8,30, il nuovo treno si rivelerebbe come un inutile doppione del più veloce Minuetto. Come conseguenza logica si prefigura l'abbandono del mezzo di trasporto pubblico da parte di centinaia di viaggiatori che dovranno -giocoforza- optare per i meno ecologici veicoli privati a motore". Sul caso, sì formato anche un Comitato spontaneo tra gli utenti del servizio, che sta procedendo ad una raccolta di firme.

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