rotate-mobile
Cronaca

Ubriaco davanti ad un pub tempesta il 113 di telefonate

Per un quarto d'ora ha chiamato la polizia nel cuore della notte, proferendo frasi sconnesse e insulti. Alla fine l'uomo è stato scovato verso le 3 di notte davanti ad un locale del centro: denunciato

"Pronto, 113?" E giù frasi a casaccio. "Pronto polizia?". E via con altre parole a vuoto e invettive. "Allora, polizia?". E ancora parole sconnesse, ingiurie e chissà quant'altro, blaterato con voce spezzata dall'alcool al termine di una serata trascorsa a tracannare bevande, e non certo innocue gassose. A.M., 49 anni, di Lecce, è stato colto da un diavolo per capello, la scorsa notte. Ha iniziato a tempestare di telefonate il centralino della questura di Lecce. Chiamate a raffica, una dietro l'altra, per un quarto d'ora di fila. Fino a quando una pattuglia della sezione volanti non l'ha scoperto davanti ad un locale del centro storico, con gli occhi lucidi per la sbornia, il telefonino ancora in mano per un'ulteriore chiamata in cui mandare a quel paese il poliziotto di turno al telefono, che di certo aveva ben altro da fare che tenere la linea occupata per sentirsi subissare di "complimenti".

Erano quasi le 3 del mattino quando il 49enne è stato scorto dalla pattuglia nel cuore di una "movida" ormai svuotata, vista l'ora, e della quale era diventato il padrone incontrastato, fra la luce flebile dei lampioni e le saracinesche abbassate. Le chiamate al centralino erano partite intorno alle 2,30. I poliziotti non hanno dubbi: l'uomo era completamente ubriaco. E riferiscono di un "alito vinoso" ben percettibile ad una semplice annusata. Senza considerare, movenze scoordinate, tanto da reggersi in piedi solo per effetto della forza di gravità, e soprattutto un atteggiamento di sfida incosciente, tipico di chi ha perso il contatto con la realtà ed ogni freno inibitorio. Ondeggiando un po' qua, un po' là, pare non volesse saperne di avvicinarsi all'autovettura per essere identificato, nonostante i ripetuti inviti. Alla fine, in qualche modo, tutti quanti hanno fatto conoscenza, ma senza troppi convenevoli. L'uomo s'è beccato una collezione di denunce per interruzione di un pubblico servizio, procurato allarme ed ubriachezza molesta.

Nel corso dei consueti servizio di controllo del territorio, il personale delle "Volanti" ha sanzionato per interruzione di un pubblico servizio, procurato allarme ed ubriachezza molesta M A., leccese del 59, il quale, a partire dalla ore 02,30 e per circa 15 minuti, ha effettuato una innumerevole serie di telefonate al "113" con il proprio cellulare, profferendo frasi sconnesse ed ingiuriose agli operatori. L'uomo è stato rintracciato nei pressi di un noto locale della movida in preda ai fumi dell'alcool, e sorpreso nella flagranza dei reati di cui sopra. Il personale ha avuto modo di appurare, senza alcuna ombra di dubbio, che lo stesso versava in un evidente stato di ubriachezza, desunto chiaramente dal forte alito vinoso che emetteva, dall'equilibrio precario, dagli occhi lucidi, ma anche da fatto che il medesimo assumeva un atteggiamento di sfida incosciente e non ottemperava ai ripetuti inviti di avvicinarsi all'autovettura di servizio per essere identificato. Al momento non ha nominato un difensore. Ha dichiarato di riservarsi il compito di chiamare un legale in momento successivo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ubriaco davanti ad un pub tempesta il 113 di telefonate

LeccePrima è in caricamento