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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

Uccise dopo lite in strada, chiusa indagine su Bianco

Gaetano Luce Bianco, 51enne di Gallipoli è detenuto in carcere dal 5 maggio scorso. Ai primi di maggio sferrò le coltellate verso Sergio Tundo che difendeva una donna ed il figlio dallo stalker

LECCE - Si sono chiuse le indagini preliminari nel procedimento a carico di Gaetano Luce Bianco, 51enne operaio edile di Gallipoli, detenuto nel carcere di Borgo San Nicola dal 5 maggio scorso, ossia da quando i carabinieri della compagnia di Gallipoli lo prelevarono dalla sua abitazione accusandolo di essere il responsabile dell'omicidio di Sergio Tundo, 41enne di Galatina, avvenuto a Tuglie nella notte tra il 4 e 5 maggio. Omicidio volontario aggravato dai futili mutivi e stalking le accuse a carico di Bianco, protagonista della vicenda che fa da sfondo alla tragedia, nella quale Tundo sfortunatamente si è trovato coinvolto in maniera del tutto fortuita.

Secondo quanto emerso dalle indagini, pare che il presunto assassino non si fosse mai rassegnato alla fine della sua relazione con una 43enne di Tuglie, terminata circa 4 anni fa. Durante questo periodo Bianco avrebbe cercato più volte di riconquistare la donna, sia ricorrendo ai tradizionali metodi di corteggiamento sia con atteggiamenti un po' più insistenti, senza però riuscire nel suo intento. L'avrebbe seguita per strada, le avrebbe ripetutamente inviato sms dal contenuto minaccioso e ingiurioso, effettuando inoltre diversi controlli per vedere se la donna era in casa ed, in caso contrario, aspettandola fuori dal posto di lavoro per chiederle spiegazioni sui suoi spostamenti. Stando sempre a quanto riferito dall'accusa, avrebbe contattato in diverse occasioni amici e conoscenti della 43enne per chiedere informazioni sui suoi spostamenti ed rivolgerle apprezzamenti denigratori.

La sera del 5 maggio, mentre rincasava, la donna si è accorta che le mancavano alcuni indumenti di biancheria intima; il collegamento tra questo episodio e la possibilità che Bianco si fosse introdotto nella sua abitazione durante la sua assenza è stato immediato, tanto che la signora lo ha immediatamente chiamato chiedendogli di restituirle quando lui le aveva indebitamente sottratto. Dopo aver fissato un appuntamento intorno all'una e non volendo farsi trovare sola in casa dall'uomo, la donna ha poi telefonato al figlio, il quale si trovava in compagnia di Sergio Tundo, chiedendogli di raggiungerla. Dopo l'arrivo di Bianco, l'atmosfera si è subito fatta pesante: il figlio ha intimato al gallipolino di non importunare più sua madre, di qui sarebbe poi nato un vivace scontro verbale degenerato ben presto in una vera e propria colluttazione fra i tre uomini.

Quando però Bianco si è allontanato e tutto sembrava finito, ecco che invece stava per accadere il peggio: l'uomo è ritornato dinanzi all'abitazione della donna dove si trovavano il figlio,Sergio Tundo e la sua compagna: l'operaio si è scagliato con un coltello contro Tundo, che si è ferito ad una mano nel tentativo di pararsi dal colpo ma è stato mortalmente trafitto dalla lama che gli ha squarciato il petto, crollando riverso per strada un una pozza di sangue. I sanitari del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso, ma i carabinieri, poche ore dopo, sono riusciti a catturare l'autore dell'efferato delitto. Bianco è difeso dagli avvocati Luigi Corvaglia e Giovanni Gabellone.

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