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Cronaca Casarano

Ucciso per errore? De Rocco, la pista prende sempre più piede

Il 32enne di Casarano è stato freddato a Foggia. Ma il vero obiettivo forse era un soggetto locale, Bruno Carella, già scampato a un agguato a ottobre. Le indagini proseguono. Cercando di fare luce su una vicenda a più livelli

FOGGIA – Assassinato per errore. Più scorre il tempo, più l’ipotesi acquista solidità. In una terra, la Capitanata, martoriata da un’interminabile e cruenta guerra di mala, Antonio Luigi De Rocco, 32enne di Casarano, potrebbe essere stato vittima di uno sbaglio dettato dalla fretta che avevano i killer di chiudere i conti di una partita ancora aperta, quella con Bruno Carella, 42enne foggiano, noto anche con il nomignolo di “u zainett”.

La sorte, in fin dei conti, già una volta era stata clemente con Carella e il figlio, Mario Guglielmo, 20enne. Il 4 ottobre del 2017 erano sfuggiti a un agguato, e sempre in via Mario Forcella. Solo che in quell’occasione i due si trovavano in una Smart. Questa volta, erano in una Peugeot 307 e nemmeno da soli. Il fato ha voluto che il micidiale colpo di fucile a pallettoni abbia ferito a morte De Rocco, a 340 chilometri da casa sua, in una città, Foggia, con cui non aveva in apparenza alcun legame.

Un micidiale colpo di fucile

Sull’omicidio avvenuto poco prima delle 22 di venerdì 29 giugno stanno indagando i carabinieri della compagnia di Foggia che già nella notte hanno ascoltato i due testimoni dell’accaduto. Stando a quanto emerso dalle dichiarazioni, De Rocco sarebbe arrivato poco prima, a Foggia, per alcuni lavori di muratura. Il giovane casaranese, per vivere si adeguava a vari mestieri. Barista, ma anche carpentiere. I tre si trovavano nella Peugeot parcheggiata vicino casa dei Carella, a parlare, quando, però, sono arrivati all’improvviso i killer a bordo di un’autovettura. Erano in due, uno ha fatto fuoco, colpendo nel buio quello che probabilmente non era il loro vero obiettivo. Un colpo che ha trapassato la spalla, raggiungendo però il cuore. De Rocco è morto in pochi istanti.

I trascorsi di Bruno Carella

Le cronache foggiane riportano varie situazioni che hanno visto, in passato, Bruno Carella al centro di contesti criminali. Fra le principali, c’è una vecchia operazione, “Poseidon”, contro i clan locali, che si tradusse in una condanna in primo grado a sette anni per traffico di droga, scesa a quattro e mezzo in appello quando cadde la contestazione dell’associazione. E mentre era in carcere, fu indagato anche per un giro di cocaina proprio dietro le sbarre. Chiusi tutti i conti, Carella era poi ritornato in libertà attorno al 2015.

De Rocco, piccoli precedenti

Molto meno movimentati i trascorsi, che pure c’erano, della vittima, De Rocco. Nulla di trascendentale, mai arrestato, aveva, per esempio, una denuncia per furto risalente al 2014. Insomma, qualche burrasca, ma un soggetto non inserito, stando a quanto noto agli inquirenti, in contesti criminali di spessore.

Una tragedia forse scritta dal caso

E' chiaro, tuttavia, che i carabinieri stanno cercando di fare luce su incroci di destini con una tragedia finale che sembra scritta dalla mano del caso. Bisogna scoprire chi voleva colpire Carella, ammettendo che resti questa la via da seguire (di certo è la pista più probabile, visto anche e soprattutto il fresco precedente di un agguato al quale era già sfuggito), se veramente De Rocco era a Foggia per lavoro e se vi fosse stato in altre occasioni.

Più storie sovrapposte, insomma, vari livelli su cui posare la lente d’ingrandimento. E l’agghiacciante possibilità che un giovane poco più che trentenne possa aver esalato il suo ultimo respiro per mano di spietati sicari senza nemmeno capire, in quell’istante in cui lo sparo è partito, perché si sia ritrovato la canna di un fucile puntata contro.

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