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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Uggiano La Chiesa

Uggiano, scarichi irregolari: sequestrato depuratore

Sotto sequestro preventivo il depuratore delle acque reflue civili a servizio dei comuni di Uggiano la Chiesa, Minervino di Lecce e Giurdignano. Assente autorizzazione e liquidi in pozzo artesiano

Sotto sequestro preventivo è finito il depuratore delle acque reflue civili a servizio dei comuni di Uggiano la Chiesa, Minervino di Lecce e Giurdignano, gestito dall'Acquedotto pugliese e condotto da una società barese. La misura è stata assunta dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce, nell'ambito di un'attività delegata dalla Procura della repubblica di Lecce, ed scaturita al termine del controllo ambientale. Secondo i militari del Noe, guidati dal capitano Nicola Candido, si sarebbe accertato che l'impianto, oltre ad essere sprovvisto della prescritta autorizzazione della Provincia di Lecce, scarica i reflui depurati in maniera irregolare all'interno di un pozzo artesiano alla profondità di circa 300 metri.

Le indagini non sono però che all'inizio. Si sta infatti cercando di accertare i diversi livelli di responsabilità. Del sequestro, effettuato al momento con facoltà d'uso dell'impianto, è stata data notizia ai sindaci dei tre comuni interessati. Una questione certamente non nuova quella dello scarico dei reflui, che ha visto tutta l'area dell'Unione Terre d'Oriente, al centro delle attenzioni delle cronache, anche grazie ad un recente e discusso studio del Laboratorio di igiene dell'Università del Salento, che, nei mesi scorsi aveva evidenziato le criticità presenti sul territorio, legate proprio alla pulizia delle acque.

Studio, dal quale non era escluso il comune di Uggiano, di cui la precaria situazione del sistema di scarico è da tempo nota, con immancabili polemiche e veleni del caso, con le proteste ambientali, la nascita di comitati spontanei in difesa del territorio e della salute dei cittadini, con il sovrapporsi delle competenze. Di certo, a livello amministrativo, negli ultimi anni si è cercato di trovare la soluzione più adatta al problema, attraverso il progetto di depurazione dei reflui per uso agricolo (con una soluzione suggerita dalla legge 152 del '99, confermata dal decreto Ronci, che vietava lo scaricamento dei reflui in falda, con la necessità di mettere a norma i depuratori che non lo fossero). Il sequestro e l'inchiesta conseguente proveranno a far luce sulle responsabilità e su quanto effettivamente nella gestione e nell'adeguamento dell'impianto non abbia funzionato.

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