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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca San Cesario di Lecce

Un anomalo omicidio davanti alle videocamere. E nei mesi precedenti atti intimidatori

Caccia all'uomo per l'omicidio di Gianfranco Zuccaro, a San Cesario di Lecce. I carabinieri hanno in mano un preciso identikit. Il principale indiziato è un pregiudicato della zona al momento irreperibile. Nell'ottobre scorso ignoti avevano appiccato le fiamme al portone di casa del 37enne

SAN CESARIO DI LECCE (Lecce) – Già pochi minuti dopo l’omicidio, i carabinieri avevano un identikit dell’assassino. L’uomo che, in una calda mattina d’estate, ha incontrato e poi ucciso a sangue freddo il 37enne Gianfranco Zuccaro, nel pieno centro di San Cesario di Lecce, ha 47 anni e precedenti penali. Si tratta di Lorenzo Arseni.

I militari ora lo stanno cercando in lungo e in largo. Le videocamere di sorveglianza della pasticceria “Natale” sembrano quasi certificare l’identità di un killer di certo anomalo, perché non s’è neanche premurato di camuffare in qualche modo i tratti somatici, e perché ha agito nel vivo della mattinata, in pieno centro, davanti ad un locale molto frequentato. Il rischio di essere visto da occhi indiscreti, o immortalato in modo nitido dalle telecamere, era davvero alto. Ed è esattamente quanto accaduto. Dunque, un gesto veramente premeditato o l’istinto ha preso il sopravvento? 

E’ una delle domande che si pongono gli uomini che stanno indagando, i militari della compagnia di Lecce e del nucleo investigativo. La più precisa ricostruzione di queste ultime ore sembra indicare che l’assassino non si sia presentato armato, davanti a Zuccaro, ma che avesse comunque una pistola con sé, in auto. I due, infatti, hanno avuto un primo scambio di battute. Impossibile per ora capire quale sia stato l’oggetto del dialogo, ma comunque le sequenze non lascerebbero trasparire particolari emozioni o tensioni. 

Di certo, ad un tratto l’uomo che poco prima aveva incontrato il 37enne all’esterno della pasticceria, s’è allontanato, per poi ripresentarsi. Forse è stato in quell’istante che è andato in auto ad afferrare l’arma, ponendola in tasca. Poi è tornato davanti a Zuccaro e, dopo un altro scambio di battute, proprio mentre quest’ultimo stava iniziando ad allontanarsi, è iniziata la sequenza di fuoco. Il resto è storia nota: l’allontanamento da piazza Garibaldi, il crollo per terra, stremato, in via Manno per i quattro colpi d’arma 7.65.

camera2-2Bodyguard, noto nell’ambiente delle discoteche salentine,specie nel gallipolino, Zuccaro aveva un carattere forte, com’è necessario per chi pratichi un certo tipo di mestiere. Eppure, chi lo conosceva bene sapeva che sotto muscoli di ferro batteva un cuore generoso. Ruvido, certo, ma non un criminale. E molto professionale. 

E’ solo un’ipotesi fra le tante, per ora, ma il tremendo omicidio che scuote non solo la comunità di San Cesario, alle porte di Lecce, ma un intero territorio, forse parte da lontano. Da qualche tempo, infatti, Zuccaro sembrava finito nel mirino di qualcuno. Se per la sua attività o altro, non è ovviamente ancora chiaro. 

Di certo, la notte fra il 9 e il 10 ottobre dello scorso anno, ignoti avevano appiccato le fiamme sul portone dell’abitazione nella quale abitava con il padre, finendo per danneggiare anche l’auto della sorella. A quanto pare, il secondo dopo un primo episodio simile. Non si sa se vi sia un nesso fra quell’atto evidentemente intimidatorio e questo finale così crudo, un’esecuzione spietata. Ma gli investigatori non possono tralasciare alcun dettaglio. Tutto questo, mentre la caccia all’uomo continua a ritmo serrato. Per il momento, il principale indiziato è però irreperibile. 

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