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Cronaca Gallipoli

Un bel "Pizzo" di villette, abusive. Undici denunce

Sequestrati dalla Guardia di Finanza di Gallipoli immobili e pertinenze di pregio realizzati a ridosso del parco naturale e a meno di 20 metri dal mare. Determinanti le rilevazioni aeree e via mare

Che la zona sud del litorale gallipolino fosse una delle più ambite per la realizzazione delle tanto agognata villetta al mare, non è certo un mistero per nessuno. Che gli stessi immobili vengano realizzati in barba al rispetto delle restrittive norme di salvaguardia è un fatto altrettanto deplorevole. Ci hanno pensato ancora una volta i militari della Guardia di Finanza di Gallipoli, agli ordini del capitano Marco Damu, e in particolare l'azione certosina del reparto Aeronavale delle Fiamme gialle, coordinato dal comandante Luigi Marrocco, a scovare alcuni immobili di pregio, anche di recente edificazione, in località "Li Sorci" nella zona di Lido Pizzo di Gallipoli. Particolarità, tutt'altro che trascurabile, il fatto che delle quatto villette e delle rispettive migliorie o ampliamenti finite nel mirino della Finanza, non c'è traccia delle necessarie autorizzazioni edilizie o delle deroghe ai vincoli paesaggistici e idrogeologici vigenti. O meglio ancora, in alcuni casi l'espediente utilizzato dai proprietari per ottenere successivamente il condono su alcune opere iniziali è stato quello si presentare la richiesta di ristrutturazione di vecchi trulli preesistenti. Accade così che almeno in un paio di casi i sequestri adottati dall'autorità giudiziaria dopo le rilevazioni della Guardia di Finanza, hanno interessato solo le migliorie di pertinenza delle villette (pensiline, verande, e simili realizzati negli ultimi anni) in quanto il blocco centrale abitativo aveva già ottenuto quella che volgarmente viene definita la concessione in "sanatoria".

La discutibile legge sul condono edilizio è arrivata prima dei finanzieri quindi, ma non ha evitato una denuncia a piede libero per ben undici persone (in particolare impiegati e un commerciante originari di Parabita, Alliste, Racale e Taviano) che sono risultate intestatarie delle porzioni di terreni, oltre 3.057 metri complessivi, sui quali sono sorte le costruzioni abusive. Un lavoro minuzioso quello degli agenti della Guardia di Finanza, atteso che le villette sorgono tutt'ora in una zona interna della baia del Pizzo, quasi incastonate tra scogli e dune e gli accessi privati e le stradine interpoderali che caratterizzano la zona di macchia mediterranea. E niente meno che a 280 metri dalla linea di confine del Parco Naturale Regionale - Isola di Sant'Andrea-Litorale Punta Pizzo, e a meno di venti metri dalla costa. Solo l'azione mirata dei controlli via mare e la successiva perlustrazione aerea ha consentito di visualizzare al meglio i manufatti e le abitazioni finite poi sotto sequestro.

Si tratta nello specifico di villette dagli 80 ai 120 metri quadri e delle relative pertinenze, tutte con rifiniture di pregio e destinate presumibilmente a dimore private per le vacanze. L'azione di controllo dei finanzieri su abusi edilizi e ambientali, in auge da almeno due anni e concentrata nell'ultimo mese di febbraio nella zona a sud di Gallipoli, ha portato quindi nel dettaglio al sequestro di 459 metri quadri di manufatti; strutture tipo pensiline, verande e simili per 185 metri quadri; terreni per 3.057 metri quadri e area pavimentate per 700 metri quadri. Il tutto per un valore materiale di oltre 400 mila euro, del tutto inferiore al valore venale e futuribile. L'azione della Guardia di Finanza ora non si arresta e proseguirà con l'accertamento fiscale legato alle attività di realizzazione delle villette e dei manufatti.

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