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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Surbo

Un maxi manifesto funebre per ricordare il boss a un anno dalla scomparsa

I carabinieri hanno bloccato un furgone che girava per Surbo con l'effige di Salvatore Caramuscio, ritenuto elemento di spicco della Scu

LECCE – A distanza di un anno dalla morte, i famigliari di Salvatore Caramuscio, il boss di Surbo deceduto a 47 anni per le conseguenze di un infarto, hanno deciso di ricordare in maniera singolare la scomparsa del loro congiunto.

I carabinieri di Surbo, infatti, hanno notato sera un furgone, parcheggiato in via IV novembre, con un pannello (di 2,5 per 5 metri) con la foto del boss conosciuto con il soprannome di “Scaramau” e alcuni frasi commemorative per il primo anniversario della morte. I militari hanno rintracciato il proprietario del mezzo, che ha provveduto a rimuovere il furgone e il manifesto. Della vicenda è stata informata l’autorità giudiziaria, su cui indagano i carabinieri di Surbo e del Norm di Lecce.

Caramuscio era considerato uno dei capi storici della Sacra corona unita, ed era detenuto in regime di 41 bis. Stava scontando l’ergastolo per l’omicidio di Antonio Fiorentino, il titolare del bar Papaja a Lecce, avvenuto il 6 marzo del 2003. Caramuscio, fu arrestato per quel delitto e scarcerato per decorrenza dei termini, facendo perdere le sue tracce e diventando uno dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia. Fu rintracciato ed arrestato dalla polizia nel 2009 a Cassano delle Murge dopo 9 mesi di latitanza. La morte lo ha colto nel carcere dell'Aquila dove era detenuto.

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