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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Uranio impoverito? Tumore per militare leccese 26enne

La notizia diffusa dal network GrNews.it, che sta svolgendo un'inchiesta, riguarda un sergente che ha svolto diverse missioni, senza protezione dalla sostanza. Ora è ricoverato a Taranto

Che la causa sia il famigerato uranio impoverito? E' quanto si chiede in un articolo Francesco Palese, direttore editoriale del network GrNews.it (https://www.grnews.it), che sta conducendo un'approfondita inchiesta sulla questione e che riporta il caso di Marco Sammati, 26enne di Lecce, militare attualmente ricoverato presso l'ospedale Santissima Annunziata di Taranto.

Al giovane "è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin a grandi cellule B, in quarto stadio, a localizzazione ossea e renale", secondo quanto comunicato a GrNews.it dal capitano dell'esercito Carlo Calcagni, anch'egli salentino e a sua volta presunta vittima dell'uranio. Attualmente Sammati, che avvertì i primi sintomi a marzo, è sottoposto a chemioterapia.

Il sergente Sammati, ha spiegato al network Calcagni, "tra il marzo del 1999 e l'ottobre del 2001, ha svolto due missioni in Kosovo e una in Macedonia, dove ha operato senza alcuna protezione dalla sostanza". E la diagnosi della malattia è giunta "nello scorso mese di aprile. La cosa più grave - ha proseguito il capitano nella dichiarazione - è che al ragazzo, in tutti i controlli previsti per i reduci dai Balcani dal ‘Protocollo Mandelli', l'ultimo dei quali svolto a ottobre 2006, non è stato riscontrato nulla. Così come previsto dal decreto legislativo numero 27 del 2001, infatti, chi ha operato in quei teatri si deve sottoporre a controlli semestrali per i cinque anni successivi alla missione. Il protocollo, nel caso di Marco, veniva effettuato dal dirigente del servizio sanitario della caserma del 2° Reggimento Guastatori di Trento, che poi provvedeva a far analizzare i risultati dall'ospedale militare di competenza".

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