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Cronaca Copertino

Usura all'imprenditore che morì suicida: condannato a sei anni

La sentenza a carico di un 51enne di Copertino per la vicenda riguardante l'ex presidente della cantina sociale Copertinum. Provvisionale di 40mila euro

LECCE – Sei anni di reclusione e 40mila euro di provvisionale agli eredi (moglie e due figli) di un imprenditore che si sono costituiti parte civile, oltre a danni da liquidarsi in separata sede. E’ questa la sentenza, in primo grado, a carico di Fabio Tondo, 51enne di Copertino, accusato di usura in un’inchiesta particolarmente delicata, poiché tutta la vicenda ruotava attorno alla figura di Mario Petito, ex presidente della cantina sociale Cupertinum, morto suicida a 65 anni il 20 gennaio del 2013.    

La condanna è stata emessa dalla prima sezione collegiale del Tribunale di Lecce (presidente Gabriele Perna, a latere Maria Francesca Mariano e Bianca Maria Todaro). Hanno retto, dunque, le accuse per gli episodi contestati, diversamente per quanto avvenuto a un altro copertinese, che era stato implicato nella vicenda per motivi identici, ma che è stato assolto con formula piena nel settembre del 2015, nel procedimento svoltosi con rito abbreviato.  

Nel caso di Tondo, due erano le situazioni sotto la lente. Nel primo episodio, si sarebbe fatto corrispondere da Petito interessi usuari pari a circa il 23 per cento, in cambio di una prestazione in denaro. Ovvero, avrebbe preteso da Petito la restituzione immediate di 7mila euro, a fronte del pagamento, puramente, apparente, di 30mila euro. La cifra, era il prezzo (simulato) del compromesso di vendita di un oliveto. In più, Tondo avrebbe incassato la promessa della restituzione dell'intero capitale in tre rate da 10mila euro ciascuna. Le prime due versate, l'altra, ulteriormente divisa in altre due.

Nel secondo episodio contestato, Tondo avrebbe applicato interessi usurari  pari a circa il 10 per cento al  mese,  in  corrispettivo  di  due prestazioni  di  denaro  di 5mila euro ciascuna. Le due vicende sono racchiuse in un arco temporale che va dal settembre del 2011 al gennaio del 2013, cioè al mese in cui Petito si tolse la vita. Le indagini furono svolte dai carabinieri della tenenza di Copertino, che acquisirono vario materiale, sequestranndo appunti e documentazione finanziaria, svolgendo accertamenti bancari, effettuando anche intercettazioni telefoniche. Tondo era difeso dall’avvocato Anna Inguscio. Le parti civili si sono costituite con l’avvocato Francesca Conte.

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