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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Taviano

Usura, sequestrati titoli di credito: presunte vittime rischiavano di perdere la casa

Il gip Panzera ha emesso un decreto che dispone il sequestro preventivo di tutti i titoli di credito presenti nelle procedure esecutive azionate dal 76enne di Taviano Alberto Trisolino, già indagato ad aprile. Tre fratelli, fra coloro che hanno denunciato, rischiavano di perdere la loro abitazione

TAVIANO – Nuova grana per Alberto Trisolino, l’imprenditore 76enne di Taviano indagato per usura e attività creditizia abusiva, fatti che si sarebbero susseguiti dal 2001 all’anno in corso. In attesa che l’iter penale vada avanti e si faccia quindi chiarezza definitiva sulla sua posizione, è sopraggiunto un nuovo sequestro, quello di titoli di credito versati nelle procedure esecutive da lui azionate nei confronti di tre fratelli e che erano pendenti davanti alla sezione commerciale del Tribunale di Lecce (giudice Carolina Elia). 

La vendita era prevista per il 28 ottobre 2013 e con questa i fratelli, fra le varie persone che nel tempo hanno denunciato di essere rimaste intrappolate nella morsa della presunta attività usuraria, avrebbero perso definitivamente la propria abitazione. 
 

La casa è salva, dunque, in questo nuovo capitolo di una saga iniziata nell’aprile scorso. Risale a prima dell’estate, infatti, l’operazione dei militari della guardia di finanza della compagnia di Gallipoli che avevano posto i sigilli su di un patrimonio stimato in non meno di 10 milioni di euro. Secondo gli investigatori delle “fiamme gialle” il 76enne avrebbe preteso la restituzione di prestiti con tassi oscillanti fra il 60 e il 212 per cento. 

Il sequestro – svolto a fronte di un reddito dichiarato decisamente più basso - era stato davvero corposo e aveva riguardato tre società di capitali operanti nel settore della compravendita immobiliare, nove conti correnti pari a 211mila euro, cinquantatre fabbricati, tutti nella zona di Taviano, ventinove terreni agricoli, tra Taviano ed Alezio. Il tutto intestato a moglie e tre figli, sebbene secondo la finanza sarebbe stato Trisolino a curare l’amministrazione.  

In seguito, il provvedimento era stato però annullato dal Tribunale del Riesame, al quale l’imprenditore si era rivolto tramite i suoi legali, gli avvocati Luigi Covella e Francesco Zompì. Ora, però, interviene questo nuovo provvedimento. Per evitare, in pendenza del giudizio penale, la vendita degli immobili, i tre fratelli, tramite il proprio avvocato, Fabio Vincenti, hanno infatti richiesto al sostituto procuratore Giuseppe Capoccia l’emissione di un sequestro preventivo dei titoli di credito che sarebbero sorti, stando alle loro denunce, proprio in virtù del rapporto usurario.

Il gip Simona Panzera ha accolto la richiesta ed ha emesso un decreto che dispone il sequestro preventivo di tutti i titoli di credito presenti nelle procedure esecutive. Della vicenda se ne avvantaggiano, dunque, anche altri in situazioni simili. In seguito al provvedimento, nel frattempo, l’avvocato Vincenti ha richiesto e ottenuto la sospensione della vendita da parte del giudice dell’esecuzione di Lecce. Le presunte vittime avrebbero subito un danno irreparabile.

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