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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Vernole

Va a rubare con l'auto di papà, a casa trova gli agenti

Denunciato un 32enne di Pisignano. Insieme ad un complice avrebbe tentato il furto in una gioielleria di Lecce, ma sarebbe stato notato. E al rientro nell'abitazione ad attenderlo c'erano i poliziotti

Sarebbero andati a rubare con l'auto di papà (meglio, il padre di uno dei due), ma le ombre della notte non hanno nascosto marca, modello, targa, colore del veicolo, e men che meno, a quanto pare, i loro volti. E gli agenti di polizia della sezione volanti, messi in allerta da una circostanziata telefonata al 113, nel giro della stessa notte, hanno potuto raggiungere l'abitazione di uno dei due presunti ladri, prima che questi rincasasse. E infatti, al suo rientro, la sorpresa: i poliziotti lo attendevano davanti al portone, per fargli qualche domanda sulle sue disavventure notturne. Alle quali avrebbe risposto in modo poco convincente. Talmente poco convincente, da beccarsi, alla fine, una denuncia a piede libero per tentato furto in concorso. L'altro individuo non è però ancora stato identificato.

I fatti sono avvenuti nella notte tra il 22 ed il 23 marzo, ma la notizia è trapelata soltanto oggi, al termine delle formalità che hanno condotto al deferimento di A.L., un 32enne di Pisignano, frazione di Vernole. Il giovane, insieme ad un complice, avrebbe preso di mira la gioielleria "Giovi Gold" di via di Pettorano, a Lecce. Ma i due sarebbero stati notati, intorno all'1, mentre tentavano di forzare la saracinesca utilizzando un piede di porco, lasciando evidenti segni di effrazione, ma senza riuscire ad accedere all'interno del locale e alla fine scappando via in auto per motivi che ancora non sono stati chiariti del tutto (non è improbabile che si siano accorti di essere osservati).

La targa ha fornito agli investigatori una chiara e inequivocabile traccia sul proprietario dell'auto, uno uomo di 62 anni di Pisignano, il quale, agli agenti piombati nel cuore della notte, ha dichiarato che il mezzo era sì, suo, ma in dotazione al figlio che vive con lui. A.L, 32 anni, già noto alle cronache per reati quali rapina e furto, è arrivato di lì a poco proprio a bordo dell'auto scorta dalla persona che aveva chiamato il 113, e che del giovane aveva anche descritto le fattezze. Di fronte alla sorpresa di trovarsi gli agenti per casa, ha abbozzato qualche indicazione, ma piuttosto vaga, sulla serata appena trascorsa, parlando di una non meglio specificata "fidanzata", ovvero una ragazza della quale non ha fornito il nome e che, a suo dire, sarebbe oltretutto stata lasciata in una piazza di Lecce che dista solo poche decine di metri dal luogo del tentato furto.

Sulla base di questi elementi e di accertamenti successivi, A.L. è stato deferito. I sospetti su di lui sono abbastanza forti, e la polizia ora indaga anche per comprendere se sia coinvolto in altri eventi criminosi avvenuti a Lecce in queste settimane e quali siano i suoi eventuali agganci con altri individui che gravitano attorno alla malavita leccese. La notte fra il 15 ed il 16 marzo scorsi fece scalpore un altro tentativo di furto andato a vuoto nel centro di Lecce: nell'occasione, uno dei due malviventi che entrarono in azione, apparve a qualche testimone come un uomo in carrozzina, molto probabilmente un falso disabile che avrebbe in quel modo nascosto gli arnesi per lo scasso (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=6929).

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