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Cronaca

“Chiara ti amo”: le scritte dello spasimante seriale costano al Comune 17mila euro

A ottobre dello scorso anno ne furono contate almeno 80, nel rione San Pio. Intanto via libera all'intervento di ripulitura dei muri da Porta Rudiae fino in Piazza Mazzini: dopo il corteo del 6 settembre l'amministrazione vuole fare in fretta

LECCE – Per cancellare le scritte dai muri del centro si parte con una spesa di 13mila e 500 euro. Questa mattina sono state effettuate delle prove proprio davanti Palazzo Carafa: un solvente ecocompatibile è stato spruzzato su superfici di marmo, carparo, legno e metallo.

Da lunedì prossimo il personale di una ditta privata inizierà da Porta Rudiae per arrivare fino in Piazza Mazzini, attraverso via Libertini, Corso Vittorio Emanuele II e via Trinchese. Si interverrà anche sugli edifici privati e per questo incaricati dell’assessorato faranno firmare delle liberatorie ai proprietari.

L’amministrazione vuole fare in fretta per rimuovere i segni lasciati nel salotto della città da qualcuno che, confondendosi tra tanti manifestanti pacifici e civili, ha voluto rovinare il corteo antifascista del 6 settembre scorso. Ma le impronte dell’inciviltà sono molte di più e vanno ben oltre la matrice ideologica e deturpano Lecce da anni, se non da decenni.

Il proposito dell’assessore alle Politiche ambientali, Andrea Guido, è quello di non tralasciare nemmeno le periferie ma bisogna trovare i soldi e non è affatto facile: solo per ripulire il rione San Pio dalla scritta “Chiara ti amo”, ripetuta ossessivamente decine di volte, servono 17mila euro. La dichiarazione d’amore fu contata almeno 80 volte nell’ottobre scorso.

L’esponente del governo cittadino, sollecitato anche sulla questione dell’abbandono dei rifiuti in via Condò, ha spiegato che le telecamere installate da tempo dopo le continue lamentele dei residenti sono state attivate ieri, proprio quando il capogruppo del Pd, Paolo Foresio, chiedeva se i dispositivi fossero effettivamente funzionanti. Il consigliere democratico, intanto, nel primo pomeriggio di oggi è tornato in quella che è meglio nota come la via dell’ippodromo ed ha nuovamente documento lo scempio esistente.

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