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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

"Var Bay", spaccio estivo su litorale gallipolino: in sei patteggiano la pena

Condanne fino a 1 anno e 6 mesi con multe fra 4mila e 6mila euro per sei degli stranieri fermati ad agosto dai carabinieri gallipolini

LECCE – Hanno patteggiato condanne fra 1 anno e 4 mesi e 1 anni e 6 mesi, più multe fra i 4mila e i 6mila euro, sei fra gli stranieri arrestati poco prima del ferragosto scorso dai carabinieri della compagnia di Gallipoli, nel corso dell’operazione “Var Bay”. Erano accusati di detenzione ai fini di spaccio in concorso di stupefacenti di vario genere (soprattutto marijuana e hashish, in qualche caso anche cocaina), con dosi cedute in alcune circostanze anche a minorenni.

Era stato il primo colpo di scure assestato allo spaccio nella zona della Baia Verde, popolata d’estate da fiumane di giovani e per questo anche meta preferita dei pusher.  Il secondo colpo era arrivato verso la fine dell’estate, inflitto dalla polizia, con un’altra operazione pressoché identica per metodo investigativo, ovvero sfruttando soprattutto videocamere ad alta definizione, nascoste in punti strategici.

Sarjo Bajang (19enne, gambiano), Modou Ceesay (26enne, gambiano), Mohamed Ceesay (20enne, gambiano), Bakary Njie (23enne, senegalese), Musa Sanneh (23enne, gambiano) e Musa Touray (22enne, gambiano), i più residenti in altre località italiane (fra cui Torino, Corato e Bari), erano tutti difesi dall’avvocato Cosimo D’Agostino e la sentenza è stata emessa nei giorni scorsi dal giudice per le indagini preliminari Michele Toriello.

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Queste le decisioni, nel dettaglio: 1 un anno e 5 mesi e 4mila euro di multa per Bajang, con sospensione condizionale della pena; 1 anno e 6 mesi e 4mila e 500 euro di multa per Modou Ceesay; 1 anno e 6 mesi e 6mila euro di multa per Mohamed Ceesay; 1 anno e 4 mesi e 6mila euro di multa per Njie; 1 anno e 6 mesi e 4mila euro di multa per Sanneh, con sospensione condizionale della pena; 1 anno e 5 mesi e 4mila euro di multa per Touray, con sospensione condizionale della pena.

Quattro erano stati i punti di spaccio monitorati dai carabinieri in un arco temporale ristretto, dal 13 luglio al 6 agosto. Un’indagine rapida, per dare un segnale forte di fronte un problema molto avvertito, a Gallipoli, e ormai dilagante da anni. In sette erano così finiti in manette, altri diciotto denunciati a piede libero. Tutti stranieri.

Curioso il nome dato all’operazione, “Var Bay”, dove Var è lo strumento introdotto nel campionato per analizzare le azioni da gioco con l’uso di più videocamere nel caso di decisioni importanti da assumere nel corso di una gara, e Bay, ovviamente, è la traduzione in inglese di Baia.

Ebbene, filmata l’attività di cessione di stupefacenti, una regia nella sala operativa della caserma di Gallipoli aveva smistato ai carabinieri sul territorio, tutti in abiti civili, in direzione degli acquirenti. Una volta fermati e riscontrato l’acquisto di stupefacenti, si era passati all’identificazione dei singoli venditori. Fino a produrre sufficiente materiale probatorio per passare all’azione finale.

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