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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Veglie

Tentato omicidio: troppo provato dalla vicenda, l'uomo non risponde al gip

Il 71enne arrestato con l'accusa di aver cercato di strangolare e gettare nel pozzo la sua compagna forse sarà ascoltato in futuro

LECCE – Troppo provato e confuso dalla vicenda di cui è uno dei protagonisti, per parlare, oggi, davanti al giudice per le indagini preliminari, Antonia Martalò. Per questo, Vittorio Delle Rose, il 71enne rigattiere di Copertino arrestato dai carabinieri della stazione di Veglie con l’accusa di tentato omicidio, s’è avvalso della facoltà di non rispondere, nell'interrogatorio di garanzia.

Difeso dagli avvocati Silvio Verri e Giuseppe Nestola, però, non si esclude che possa richiedere in un futuro molto vicino di essere ascoltat. Stando alle sue confidenze agli avvocati, infatti, non avrebbe mai voluto uccidere quella donna di trent’anni più giovane, di cui si è detto innamorato al punto tale da volerla sposare.

La difesa prende tempo

La vittima è una 41enne. La mattina del 7 settembre, dopo avergli confidato di volerlo lasciare, è stata trasportata sulla strada che collega Veglie alla frazione di Monteruga a bordo del motoape di Delle Rose. Il pretesto era di recarsi presso un loro conoscente per commissioni, ma la verità è stata diversa: condotta in una zona di campagna, sarebbe stata cinta al collo con una corda e trascinata verso un pozzo per essere gettata dentro. Questo, stando alle ricostruzioni dei carabinieri vegliesi, diretti dal maresciallo Raffaele Lezzi, e della compagnia di Campi Salentina, comandata dal capitano Alan Trucchi.

Il sostituto procuratore Antonio Negro, intanto, ha richiesto oggi che sia prolungata la permanenza in carcere, mentre i legali che l’indagato sia posto ai domiciliari. Questo, appunto, in attesa di ricostruire meglio i fatti, dal punto di vista difensivo, per un eventuale interrogatorio dopo il quale si potrebbe arrivare a porre un’istanza di revoca o modifica della misura. Nelle prossime ore di dovrebbe conoscere la decisione del giudice.  

Lei: "La nostra storia è finita"

La vicenda ha suscitato molto scalpore per la sua crudezza. I due vivevano assieme da due anni, ma giovedì mattina lei ha trovato il coraggio di rivelare la fine della loro relazione. La prima reazione, a quanto pare, sarebbe stata pacata. Delle Rose non avrebbe lasciato trasparire alcun cenno di turbamento. Al punto di chiederle di essere accompagnato a Monteruga per alcune faccende. Cosa alla quale lei ha acconsentito. Ma, sulla strada provinciale 111, all’altezza dell’ottavo chilometro, Delle Rose ha improvvisamente imboccato con il motoape una stradina di campagna.

L'incubo nelle campagne

DELLE ROSE  VITTORIO .-2Pare che abbia provato delle avance, per rinsaldare il legame, ma fermamente respinte dalla donna. E quel punto sarebbe sceso dal veicolo, afferrando una corda dal cassone posteriore, spalancando la portiera e attorcigliandogliela al collo, trascinandola fuori dall’abitacolo e avvicinandosi a un pozzo, scoperchiato. “Non sarei di nessun altro”, le avrebbe detto.

Lei, divincolatasi, è però riuscita a raggiungere a piedi la strada provinciale, dove alcuni automobilisti l’hanno trovata con il volto tumefatto per i colpi subiti durante la frenetica lotta. Delle Rose l’ha seguita, ma s’è trovato davanti ai carabinieri, perché nel frattempo i soccorritori avevano composto il 112 e la pattuglia della stazione dei carabinieri, distante da quel punto poche centinaia di metri, è arrivata sul posto in pochi minuti.

Lei, trasportata al “Vito Fazzi”, è stata poi dimessa con una prognosi di quindici giorni. Lui, colto da un malore in caserma, portato prima al “San Giuseppe” di Copertino, poi in carcere, con la grave accusa di tentato omicidio.

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