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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Pet-tc: Vendola assente, ma conferma: "Nessuna struttura nel Salento"

Il governatore di Puglia per la seconda volta non ha presenziato alla causa promossa dal Codacons per il risarcimento dei malati, ma ha comunque fatto sapere che non vi erano strutture pubbliche o private in convenzione

LECCE - Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, era atteso oggi dal giudice di pace Luigi Piro per l'interrogatorio nella causa promossa dal Codacons di Lecce, nell'azione giudiziaria finalizzata ad ottenere il risarcimento del danno patito da cinque salentini, colpiti da patologie tumorali, costretti ad effettuare a loro spese un esame con la Pet-tc dello studio Calabrese di Cavallino, nel periodo gennaio - marzo 2011.

Il governatore, però, non ha potuto presenziare, per la seconda volta, all'udienza a causa di "imprevedibili impegni istituzionali connessi alla sua carica". Il presdiente Vendola ha quindi chiesto, secondo quanto previsto dall'articolo 232 del codice di procedura civile, di "ritenere come ammessi i fatti". Ha quindi ammesso, di fatto, che in provincia di Lecce non vi erano strutture pubbliche o private in convenzione dotate di Pet-tc. Il direttore della Asl, Valdo Mellone, ha confermato la stessa cosa, precisando però che vi erano strutture private accreditate ma non contrattualizzate (le prestazioni quindi non venivano rimborsate ai pazienti dalla Asl), e che comunque al "Perrino" Brindisi era possibile sottoporsi all'esame. L'udienza è stata aggiornata al 3 febbraio per la decisione.  
 
All'ente regionale viene imputata la lesione del diritto alla salute, sancito dalla Carta costituzionale. L'obiettivo è di ottenere una sorta di rimborso, considerando che il costo della prestazione arriva anche a mille euro. Il giudice ha accolto la richiesta del legale dei cinque ricorrenti, l'avvocato Massimo Todisco e, insieme a Vendola, nella qualità di testimone, ha convocato anche il direttore generale della Asl di Lecce per sapere se nel periodo in questione l'area salentina disponesse della Pet-tc in regime pubblico o privato in convenzione.
 
Nell'atto di citazione l'avvocato Massimo Todisco, rappresentante dell'ufficio legale del Codacons, fa riferimento al regolamento regionale del 2009 che prevedeva l'installazione di una Pet-tc pubblica e di un'altra convenzionata per ogni bacino di utenza superiore a 750 mila abitanti. Proprio negli ultimi giorni è stata sbloccata l'annosa vicenda relativa alla piena attivazione dell'indispensabile strumento diagnostico del centro alle porte di Lecce con lo stanziamento del budget necessario fino alla fine.
 
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