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Cronaca

Vetri in frantumi, raid, estintori: nei guai 12 ragazzi

In sei denunciati dalla Digos. Lanciavano pietre alle finestre del "Deledda", facevano irruzioni, minacciavano di tagliare le gomme. Altri sei 13enni identificati a San Donato per danni nella media

Alla fine sono crollati e dopo aver fatto i "duri" per mesi davanti alla scuola, in lacrime, accompagnati dai genitori, hanno confessato le loro responsabilità davanti alla polizia. Cinque ragazzi di 16 anni ed uno di 18 sono stati denunciati per danneggiamento aggravato in concorso. Le loro bravate, che andavano dal lancio di sassi alle finestre alle vere e proprie intrusioni, sono state filmate dagli agenti della Digos di Lecce, chiamati ancora una volta ad indagare sulle "goliardate" di bande di ragazzi terribili, dopo la nota vicenda degli estintori svuotati all'interno degli istituti scolastici del capoluogo. Se, però, i ben noti "Fighetti" agivano di notte cambiando spesso sede dei raid, i sei giovanissimi salentini segnalati oggi all'autorità giudiziaria (per i 16enni è competente il Tribunale dei minori) avevano preso di letteralmente di mira un unico istituto, anche perché fomentati da un giovane in particolare del gruppo che in quella scuola c'era stato, non serbandone - evidentemente - un buon ricordo.

Si tratta dell'istituto tecnico statale per le attività sociali "Grazia Deledda" di piazza Palio, nel quale un giovane del gruppo ha anche la fidanzatina. Tanto che, fra pietre alle finestre, vetri in frantumi e tentativi più o meno riusciti di irruzione, non sono mancati comunque atti galanti. In un'occasione, alcuni giovani della banda sono riusciti ad entrare e a consegnare alla ragazza un mazzo di fiori. Ma nella maggior parte dei casi la situazione non ha avuto certo risvolti romantici. Ad esempio, più volte, direttamente dalla strada, il gruppetto ha fatto "tiro a segno" verso le finestre dei piani superiori, riuscendo a sfondarle. In altri casi, i giovani hanno tentato di entrare all'interno delle aule, sia durante le assemblee d'istituto, quando c'è più movimento ed è più semplice confondersi fra gli studenti, sia durante le normali ore di lezione. La maggior parte dei tentativi sono andati a vuoto per l'intervento di professori ed operatori scolastici, all'indirizzo dei quali non sono mancate minacce, la più frequente delle quali quella di fare a fette le gomme delle loro auto.

Durante gli appostamenti in borghese nei pressi del "Grazie Deledda", gli agenti della Digos hanno potuto constatare come, fra le varie "attività" del gruppo vi fossero anche tentativi sediziosi di indurre gli altri ragazzi a marinare le lezioni. Ma quando l'indagine, effettuata in collaborazione con Ferruccio De Salvatore, sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica per i minorenni di Lecce, s'è conclusa con una convocazione negli uffici della polizia, tutta la tracotanza s'è trasformata in lacrime e, interrogati a turno, hanno tutti ammesso le loro responsabilità, indicando nello stesso tempo le corresponsabilità dei compagni di disavventure.

Come se non bastasse, ancora più giovani sono i sei ragazzi segnalati dalla Digos per danneggiamenti nei confronti di un altro istituto, la scuola media statale di San Donato di Lecce: tutti 13enni. I fatti risalgono alla sera del 27 febbraio decorso. L'indagine ha preso le mosse la mattina del 1° marzo, quando una pattuglia della sezione volanti ha individuato due giovani, uno dei quali con le stampelle, che, dopo essere usciti da una struttura sanitaria di Lecce, avevano nascosto sotto una macchina parcheggiata nelle vicinanze un estintore appena sottratto. Accompagnati in questura i ragazzi, due cugini, messi alle strette, hanno raccontato che in mattinata erano andati presso la clinica perché a uno di loro doveva farsi medicare le ferite riportate dopo una caduta con lo scooter. Ma una volta all'interno, i due sono stati attratti da un estintore appeso al muro in un corridoio. E' uno degli "strumenti di battaglia" più in voga presso i ragazzi per provocare danni nelle scuole. Tanto che i due cugini hanno pensato bene di rubarlo per poi svuotarlo nella loro scuola media, in modo da provocare la sospensione delle lezioni. Ma non solo: alla presenza dei rispettivi genitori i due hanno anche vuotato il sacco, confermando di essere fra i responsabili, insieme ad altri quattro coetanei, dello scarico degli estintori della loro scuola avvenuto all'interno delle aule e dei corridoi il 27 febbraio.

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