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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Via Giuseppe Libertini

Via Libertini, negozianti esausti: "Qui sembra di stare in una casba"

Ambulanti da una parte, commercianti dall'altra. Nel mezzo una terra di nessuno, come denuncia un negoziante. "Impossibile lavorare così mentre siamo sottoposti a controlli continui, paghiamo le tasse e rilasciamo scontrini"

LECCE – Commercianti sul piede di guerra. E già. A sentire chi si fa portavoce del malumore che serpeggia tra i titolari dei negozi che si affacciano su via Libertini, in pieno centro storico, a ridosso di Porta Rudiae, la situazione sarebbe diventata insostenibile. Il problema, annoso, ormai, e che stenta a trovare una soluzione capace di mettere d’accordo ambulanti e negozianti, è tutto nel numero, sempre più crescente, di artigiani, artisti, creativi che espongono la loro merce, con tanto di autorizzazione comunale, sulle bancarelle montate di fronte i punti vendita. E tra questi, non manca chi, extracomunitari, per esempio, approfittando della situazione, espone occhiali, borse e accessori non sempre a norma di legge.

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Una casbah? Quasi. Questo almeno a sentire uno dei commercianti che questa mattina ha sbottato ed ha chiamato in redazione per denunciare quel che accade da quelle parti della città. “Ma dove siamo – si chiede Edoardo Liaci – in Marocco, in Algeria? Ormai qui le condizioni di lavoro per noi negozianti è divenuta quasi impossibile, e se le cose dovvesero continuare con questo andazzo a settembre chiudiamo. Abbiamo principalmente due problemi – spiega. “Primo tra tutti le vendite, che sono penalizzate dalle bancarelle, che distraggono i turisti negli acquisti, per così dire. Noi paghiamo le tasse, salate, abbiamo i controlli periodici della guardia di finanza, dobbiamo essere in regola con tutto, mentre gli 'artisti' se la cavano con una semplice autorizzazione e senza essere costretti a rilasciare lo scontrino fiscale. Se poi tra le bancarelle degli artigiani spuntano pure quelle dei senegalesi con la loro merce, occhiali, bigiotteria e quant’altro, allora inutile parlare di qualità del prodotto made in Salento. E’ notte fonda. ”.

C’è un'altra considerazione che solleva il commerciante: “Il problema dell’igiene pubblico, vogliamo parlarne? Dove credete che le decine e decine di ambulanti facciano i loro bisogni se il Comune non ha ancora provveduto a sistemare bagni ecologici, almeno quelli, nella zona?”.

Poi, l’aspetto politico-amministrativo della vicenda. Che solleva sempre Liaci. “Durante le ultime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale a Lecce – spiega - abbiamo sostenuto Paolo Perrone con la lista ‘Lecce città d’arte’, pensando così di avere un interlocutore diretto con le problematiche legate al commercio locale, anche perché in campagna elettorale il sindaco più volte amava dire ‘i miei commercianti’, lasciando intendere di avere a cuore le nostre argomentazioni, come sono convito che continui a restare della stessa idea. Ma oggi, purtroppo – conlcude il negoziante – la situazione è quella che è, basta farsi un giro per comprendere che quel denuncio sta tutto nella realtà. Per non parlare di quel che accade dopo la mezzanotte. Via Libertini diventa terra di nessuno, con gli ambulanti che continuano a esporre, i negozi chiusi e la sensazione che noi leccesi viviamo in una città che non è più la nostra”.

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