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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Violenza sessuale e truffa: nei guai leccese 49enne

Violenza sessuale e truffa. Sono le accuse che la Procura ipotizza nei confronti di un leccese, procacciatore d'affari, protagonista secondo le indagini di un incontro a "luci rosse" con una giovane

Violenza sessuale e truffa. Sono le accuse che la Procura ipotizza nei confronti di un 49enne leccese, di professione procacciatore d'affari, protagonista secondo le indagini di un incontro a "luci rosse" con una giovane 27enne, abbordata con il pretesto di un incontro per un'offerta di lavoro. All'ombra di quel contatto, però, la ragazza, residente in un paesino nei dintorni di Lecce, avrebbe subito toccatine e palpeggiamenti, con la promessa di un posto di lavoro.

I fatti risalgono al febbraio scorso. L'aspirante segretaria, rispondendo all'inserzione di un'offerta di lavoro pubblicata su un giornale locale, si sarebbe incontrata con il 49enne in un albergo cittadino per un primo incontro lavorativo. A quanto pare, il colloquio si sarebbe concluso con un nulla di fatto e la garanzia di un secondo appuntamento. Alcuni giorni dopo, il procacciatore d'affari e l'aspirante segretaria si sarebbero nuovamente incontrati e l'avvenente 27enne sarebbe stata invitata a salire all'interno della macchina dell'uomo. Poche parole e il presunto molestatore avrebbe invitato ad essere conciliante e accondiscendente. Le avrebbe preso le mani, per farsi palpeggiare nella parti intime. L'aspirante segretaria avrebbe anche cercato di divincolarsi, ma il 49enne, per nulla spiazzato da quell'inattesa reazione, si sarebbero abbassato i pantaloni, approfittando della donna. Quell'incontro a "luci rosse", però, non rimase sottaciuto.

La donna ha denunciato la serie di violenze subite, mettendo in moto l'indagine. Ora il sostituto procuratore Angela Rotondano, magistrato che si occupa di reati a sfondo sessuale, ha chiuso le indagini preliminari, e il 49enne risulta iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di violenza sessuale e truffa. Quest'ultimo reato è stato configurato dal magistrato inquirente perché il procacciatore d'affari leccese avrebbe chiesto ed intascato 20 euro per avviare la pratica di assunzione. Nel fascicolo, a quanto se ne sa, compare solo la dichiarazione della donna, mentre il presunto molestatore non è stato ancora ascoltato. L'indagato è difeso dall'avvocato Giovanbattista Cervo.

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