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Cronaca

Voto di scambio a luci rosse, chiuse le indagini su ex vicesindaco ed ex assessore

La Procura della Repubblica ha chiuso le indagini sull'ex vicesindaco di Porto Cesareo, Antonio Greco (dimessosi a febbraio del 2013) e Cosimo Presicce, indagati nell'ambito dell'inchiesta sul presunto voto di scambio nel comune jonico, al centro di un possibile giro incontri a luci rosse

LECCE – La Procura della Repubblica del capoluogo salentino ha chiuso le indagini sull’ex vicesindaco di Porto Cesareo, Antonio Greco (dimessosi a febbraio del 2013) e l’ex assessore comunale alla Polizia municipale Cosimo Presicce, indagati nell’ambito dell’inchiesta sul presunto voto di scambio nel comune jonico, al centro di un possibile giro incontri a luci rosse con ragazze provenienti dall’Est Europa, appositamente assoldate nell’ambito dell’ultima tornata elettorale del 2011. L’accusa ipotizzata nei loro confronti è di voto di scambio e favoreggiamento della prostituzione.

Secondo l’ipotesi accusatoria, del fascicolo è titolare il sostituto procuratore Carmen Ruggiero, i due indagati, “in concorso tra loro, per ottenere il voto elettorale a vantaggio del Greco, candidato alla carica di consigliere comunale nelle elezioni amministrative indette in Porto Cesareo, offrivano in cambio agli elettori prestazioni sessuali di giovani donne di nazionalità rumena, inducendole a prostituirsi all’interno di un’abitazione in località “Il Poggio”, di cui ottenevano la disponibilità, facendovi recare giovani elettori che fruivano gratuitamente dell’attività sessuale”. Greco e Presicce avrebbero dunque sfruttato le avvenenti ragazze per ottenere voti. Greco, sostiene l’accusa, avrebbe così ottenuto i voti per essere eletto e divenire vice sindaco.

Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina, guidata dal maggiore Nicola Fasciano e dal tenente Giovanni Porta, hanno scavato a lungo per fare luce sulla vicenda e rompere un muro e silenzi e omertà. Il sospetto, ancora tutto da dimostrare, è che in occasione delle elezioni amministrative del 2011 siano stati organizzati dei festini hard per intrattenere gli elettori della cittadina jonica e far incanalare i loro voti su alcuni politici locali. Diverse sono state le persone già sentite come “informate sui fatti”.

Alcuni avrebbero ammesso di essere stati invitati a feste private, proprio in occasione del voto. Dichiarazioni e supposizioni che dovranno essere vagliate e accertate dalla magistratura. Ad avvalorare la pista dello scandalo a luci rosse anche alcuni filmati amatoriali. Filmati che avrebbero come protagoniste tre procaci ragazzi romene (che in tanti hanno visto aggirarsi nelle vie del paese durante il periodo elettorale), immortalate mentre, in abiti a dir poco succinti, ballavano e intrattenevano gli ospiti di sesso maschile. Le indagini sul “sexy gate” in salsa salentina hanno creato non pochi imbarazzi e malumori nel comune jonico, già al centro delle cronache, per attentati ed episodi ben più gravi.

Nei mesi scorsi anche i due indagati si erano recati in Procura con i loro legali, gli avvocati Riccardo Giannuzzi, Antonio Quinto e Giuseppe Romano per comparire dinanzi al magistrato titolare del procedimento. Si era trattato di un interrogatorio breve, giusto il tempo delle formalità burocratiche e di verbalizzare la scelta di rimanere in silenzio. Ora hanno venti giorni per chiedere nuovamente di essere sentiti, presentare memorie e acquisire gli atti del procedimento.

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