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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Brucia e affonda yacht dell'ingegner Prato: salvati in sei in Grecia

E' l'annus horribilis per le imbarcazioni salentine. L'evento, stavolta, si è verificato fra le isole di Paxos e Lefkada. Persi anche i documenti, è stata fatta richiesta per ottenere quelli provvisori

LECCE – Ancora un naufragio. Protagonisti, sempre leccesi. Scenario, nuovamente le acque greche, ma questa volta in un tratto di mare aperto compreso fra le isole di Paxos e Lefkada. E con alcuni fra i malcapitati particolarmente noti, a Lecce e non solo. Si tratta dell’ingegner Vito Antonio Prato, 60enne, e della moglie. La notizia è stata acquisita e verificata in anteprima assoluta di LeccePrima. 

A bordo del loro yacht, che è andato a fondo, c’erano anche presumibilmente un membro dell’equipaggio e altri ospiti. In tutto, compresi i coniugi, sei persone: due uomini e quattro donne. Se nel recente episodio del medico leccese di 58 anni, avvenuto fra Merlera e Fanò, l’ipotesi è che la barca di 12 metri circa sia affondata a causa dell’impatto con un oggetto semi affiorante dall’acqua (questo è quanto descritto dai malcapitati, una volta rientrati in Italia), questa volta l’incidente si deve a un incendio sviluppatosi a bordo, per cause da stabilire.

Il tutto è avvenuto intorno alle 11,30 (orario greco, quindi 10,30 italiane). Per quanto se ne sa, i malcapitati sono stati raccolti da un’altra imbarcazione di passaggio. Alcuni di loro, fra cui certamente Prato e la moglie, nell'incidente hanno perso anche documenti d’identità e telefoni cellulari. Anche se la dinamica precise rispetto a quanto avvenuto non è, per il momento, ben nota, questa circostanza la dice comunque lunga su quanto debba essere stato rapido l’affondamento e sul panico che probabilmente s’è venuto a creare a bordo.

Tagliato fuori dalle comunicazioni e, come detto, almeno una parte senza più documenti, il gruppo è stato trasportato in Grecia. Pare che sia stato condotto sulla costa nei pressi di Igoumenitsa. Toccata terra, Prato ha dovuto fare anche richiesta, tramite il consolato italiano, all’ambasciata, per ottenere gli Emt, cioè gli Emergency travel document, carte provvisorie valide per il rimpatrio. In questo modo, potrà fare rientro in Italia nei prossimi giorni, magari  imbarcandosi su qualche traghetto diretto a Brindisi.

Prato è un professionista e imprenditore molto noto a Lecce. Ironia della sorte, realizza anche imbarcazioni, nei cantieri nautici di sua proprietà (anche se il modello in questione pare che fosse in permuta e non proveniente dai suoi cantieri). Di recente è anche balzato nelle cronache nazionali per le polemiche legate delle cosiddette “consulenze d’oro” alle Ferrovie Sud Est. Di certo, il suo è solo l’ultimo di una lunga serie di eventi sfortunati legati al mare. E il 2016 sarà forse ricordato come l’annus horribilis per affondamenti e incidenti.

Senza considerare eventi, anche tragici, legati agli sbarchi di migranti (che fanno testo a sé), basti ricordare in primis lo yacht in fiamme al largo di Otranto dell’imprenditrice leccese Elena Galluccio, moglie dell’ex patron del Lecce Giovanni Semeraro, il peschereccio “Giuseppe Padre” affondato nei pressi di Leuca, con il salvataggio di tre pescatori della marineria di Mola di Bari da parte della guardia costiera, lo yacht francese andato a fuoco nel porto turistico di Otranto, eventi che, sembra incredibile, si sono succeduti nell’arco di tre giorni consecutivi (27, 28 e 29 giugno).

Ora, i nuovi due affondamenti di imbarcazioni di professionisti leccesi, entrambi in acque greche, anche questi a distanza molto ravvicinata fra loro: il 5 agosto quella del medico 58enne (a bordo anche tre bimbi, fra gli altri) e, proprio oggi, 8 agosto, quella dell'ingegner Prato. Sulla vicenda si aprirà, come da prassi, un'indagine amministrativa. Fra l'altro, bisogna capire se l'imbarcazione battesse bandiera italiana (in quel caso, secondo le leggi dello Stato italiano, è d'obbligo una denuncia di evento straordinario). Da ricordare, infine, che la Grecia impone l'assicurazione alle imbarcazioni per i danni ambientali che derivano da simili episodi.  

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