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Economia Melendugno

Crollo della falesia, allarme nel settore turistico: “Posti di lavoro a rischio”

Antonio De Finis, general manager di una società che controlla due note strutture turistiche della costa di Melendugno, interviene a proposito dell'ordinanza dell'ufficio circondariale marittimo di Otranto che ha interdetto balneazione e navigazione

MELENDUGNO – L’interdizione alla navigazione di un ampio tratto di costa in territorio di Melendugno ha creato non poca preoccupazione tra gli operatori del settore turistico, nell'imminenza dell'arrivo della bella stagione. L’ordinanza emessa dall’ufficio circondariale marittimo di Otranto ha lo scopo di prevenire le conseguenze di eventuali cedimenti della falesia, evento che si è già verificato più volte negli ultimi mesi. Il provvedimento dell’autorità marittima di certo ha già provocato la reazione di Federbalneari. Oggi interviene Antonio De Finis, general manager di Puglia Class Village che fa riferimento alle strutture ricettive “Araba Fenice Village” a Torre Saracena e “The Village Salento di Torre dell’Orso”. 

“Sono tornato ieri dalla Fiera internazionale del turismo di Berlino, dove l’obiettivo principale, mio e di tutti coloro che lavorano per promuovere il Salento, è stato come sempre capillare e attento, quasi premuroso, e mi trovo di fronte alla notizia-batosta”

 “Innanzitutto, il provvedimento troppo tempestivo, lascia tutti spiazzati. Iniziative di questo genere devono essere le conseguenze di tavoli tecnici in cui vengono coinvolti gli amministratori e gli imprenditori, insieme ai tecnici. Qui si sta parlando di problema geomorfologico dimenticando totalmente che il problema non coinvolge i chilometri di costa inseriti nel provvedimento ma riguarda la costa in generale, nel complesso. Sia quella salentina che quella italiana. Il problema c’è, lo sappiamo, ma non è così forte da far sopraggiungere il divieto di balneazione”

definis-3“Non scherziamo- prosegue De Finis- oggi il Salento è la prima meta turistica. Ci siamo battuti per la sua promozione e adesso, un provvedimento del genere nasconde un danno irreparabile per il settore. Possibile che non ci si renda conto di tutto questo? Possibile che dopo il dramma, perché la Tap è un dramma, ancora ci siano problemi? A tal proposito aggiungo: se la Tap arriva in Salento perché la costa è perfetta, com’è possibile che oggi si sta presentando il problema contrario? La nostra costa è buona oppure no? Per noi sì e lo è anche per tutti coloro che ogni anno investono su questo territorio, e che lo amano profondamente tanto da raggiungerlo ogni anno”.

“Per non parlare del danno irreparabile - aggiunge il manager - a noi imprenditori e a tutti coloro che vivono del lavoro estivo. Per quanto mi riguarda il danno coinvolgerebbe i miei dipendenti e quelli delle altre strutture. Stiamo parlando di migliaia di persone. Io mi pongo in prima fila di fronte al problema, e con gli altri imprenditori non possiamo lasciare che questo provvedimento intacchi in maniera determinante un settore che da sempre nutre il Salento. Bisogna intervenire subito perché il danno è estremo, ma l’intervento deve essere specifico e intelligente. La notizia sta facendo il giro del web e le prenotazioni iniziano ad essere disdette. Questo il Salento non lo merita”.

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