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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Turismo, l'allarme di un imprenditore: trasporti e pulizia delle strade, nodi irrisolti

Imputare il calo dei turisti alle condizioni meteo nel mese di maggio, per Alessandro Zezza, sarebbe fuorviante. I nodi veri vanno ricercati altrove

OTRANTO – Non fare con il turismo quello che si è fatto con il disseccamento degli ulivi, cioè ritardare colpevolmente le decisioni. L’appello viene da Alessandro Zezza, imprenditore turistico che gestisce una masseria e una dimora storica sulla litoranea tra Otranto e Santa Cesarea Terme. Nel 2008 la struttura ha ricevuto il premio “Ospitalità Italiana” da UnionCamere.

Zezza, che insieme alla sua famiglia opera nel settore da circa tre decenni, mette in evidenza alcune criticità, ma prima ancora invita a non cercare pretesti fuorvianti: “Rifugiarci dietro l’oggettivo straordinario maltempo di questo maggio, secondo me, non ci permette d’affrontare le vere problematiche, che insistono da anni su tutto il comparto turistico salentino. Problemi che affondano le proprie radici in tante opportunità non colte, in molte decisioni mai prese, in una capacità di programmazione scarsa - se non, in alcuni casi, inesistente - ed in innumerevoli lungaggini burocratiche”.

Il punto di partenza, sostiene, non è tanto la destagionalizzazione quanto la debolezza della stagionalità: “Prenotazioni in calo sia ad aprile che a maggio con cali percentuali a doppia cifra e un’alta stagione che ancora stenta a partire evidenziano quanto debole e fragile sia, ancora, la nostra offerta di destinazione turistica”.

La pulizia delle strade che intersecano le campagne e che seguono sinuosamente la costa è uno dei nodi da sciogliere, considerata la presenza importante di cicloturisti e camminatori della via Francigena: “Va male l’assenza di un piano strategico per tenere pulite ed efficienti quelle strade. Non possiamo affidarci solo ai volontari, che pure svolgono un lavoro prezioso per il territorio”.

Molto sentito il problema del collegamento tra le località turistiche e l’aeroporto di Brindisi: “I disservizi sono tali che la possibilità di giungere ad Otranto, piuttosto che a Gallipoli, oppure a Leuca in treno dall’aeroporto di Brindisi è ancora un miraggio. I costi dei trasporti pugliesi sono più alti di quelli dei voli aerei, raggiungerci, ancora oggi, rappresenta una spesa enorme, che interessa la gran parte del budget dei nostri ospiti per la loro vacanza in Salento. Perché siamo solo noi salentini ad essere così penalizzati”?

La riflessione dell’imprenditore non ha solo un risvolto negativo, perché le possibilità del comparto turistico sono definite enormi, a condizione di “saper offrire servizi sempre innovativi e di qualità, in quanto mete più economiche come il rinato turismo del Mediterraneo e la concorrenza di nazioni emergenti come l’Albania ci stanno battendo facilmente sul terreno dei prezzi low cost”.

Zezza pone la questione della partecipazione costante degli imprenditori turistici alla fase della programmazione e della gestione della fondi comunitari. Ritorna poi in campo un progetto che l’ex prefetto di Lecce, Claudio Palomba, aveva avviato appena insediatosi nel Salento, quello del distretto turistico salentino, poi ufficialmente istituito nel 2016. L’avvio operativo del distretto - rimarca l'imprenditore - è auspicabile per “abbattere le lungaggini burocratiche e per dare indicazioni per gli investimenti, oggi bloccati da mille e mille pratiche burocratiche dai tempi incerti ed infiniti, che costringono, quando va bene, l'imprenditore ad abbandonare l’investimento, oppure addirittura a difendersi in tribunale”.

Infine, l’appello: “Mi rivolgo alle istituzioni, ma soprattutto ai tanti imprenditori salentini, piccoli e grandi per la creazione di un movimento serio e coeso che ci permetta una programmazione concertata, reale e dal basso.  Se falliremo in questo la nostra sarà una sfida già persa in partenza. Non facciamo con il turismo, lo stesso errore fatto con la xylella: i colpevoli ritardi, le stesse mancate soluzioni”.

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