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Economia

Ance Puglia: imperdonabile far sfumare l’approdo di Tap in puglia

Il presidente Delle Donne «E' il momento che istituzioni e organizzazioni favorevoli all'opera facciano sentire la propria voce a favore dello sviluppo del territorio»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

Ance Puglia: imperdonabile far sfumare l'approdo di TAP in Puglia

Il presidente Delle Donne «E' il momento che istituzioni e organizzazioni favorevoli all'opera facciano sentire la propria voce a favore dello sviluppo del territorio»

Bari, 9 maggio 2014. «Sarebbe imperdonabile che, a causa della lentezza e dell'atteggiamento ondivago dei decisori pubblici italiani, il gasdotto TAP termini la sua corsa in Croazia e non in Puglia; oggi più che mai, visti i primi segnali di ripresa dell'economia, dobbiamo rendere la Puglia e l'intero Paese più attrattivi per investimenti esogeni. Realizzare un'opera infrastrutturale strategica per l'Italia e per l'Europa, fondamentale per soddisfare la domanda di energia in modo più economico e sostenibile, significherebbe costi energetici più bassi e imprese più competitive; oltre che un contesto regionale più favorevole a investimenti in settori industriali compatibili con il territorio e con le sue eccellenze turistiche e agroalimentari».

A dichiararlo Nicola delle Donne, presidente ANCE Puglia, che evidenzia il danno per le imprese pugliesi di costruzioni in un momento in cui, a causa della grave crisi del settore, molte di esse attendono opportunità di lavoro da cogliere come unica àncora di salvezza.

Alle perdite dei 290 milioni di investimenti e degli oltre 2.000 posti di lavoro stimati in totale fino al 2018 «si aggiunge - sottolinea Delle Donne - qualcosa di più dolente: la percezione di debolezza delle istituzioni che si muovono in maniera disordinata e senza strategie condivise di sviluppo del territorio generando incertezza in tutti i soggetti che guardano con interesse alla nostra regione».

«E' anacronistico che di fronte al partito del 'NO', non ci sia stata la capacità di fare sintesi tra le contrapposte istanze in campo per individuare una soluzione condivisa. Lo sviluppo di un territorio passa per la realizzazione di infrastrutture, fermo restando che la tutela dell'ambiente e il dialogo con il territorio devono avere un ruolo basilare nella loro realizzazione. Così come è auspicabile, in questo caso, che le decisioni finali del Governo tengano conto delle reali e obiettive ricadute ambientali, sociali ed economiche del progetto TAP; sia nel territorio inizialmente prescelto come approdo che, eventualmente, negli altri possibili punti di attracco del gasdotto ora ipotizzati».

«Siamo dell'idea che il dialogo, seppur aspro, non debba mai trasformarsi in un freno allo sviluppo e al progresso: un Paese che non si sviluppa sta bene solo a chi sta già bene. E' per questo che - conclude Delle Donne - riteniamo doverosa una responsabile presa di coscienza e una maggiore intraprendenza da parte di chi (istituzioni, organizzazioni datoriali e sindacali, associazioni ambientaliste ecc.) ha a cuore lo sviluppo del Paese oltre che della Puglia per cogliere le opportunità derivanti dal progetto TAP; con l'auspicio che possa crearsi un movimento di opinione 'Sì allo sviluppo' che con ragionevolezza, rapidità e pragmatismo dia un contributo per la positiva risoluzione della diatriba».

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