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Arriva Pasqua. Che turismo tira nel Salento? I dati Apt

Nonostante le festività anticipate ci si prepara al pieno di visite. Per l'Apt i dati sulle prenotazioni sono invariati, rispetto allo scorso anno. E la provincia di Lecce si giova dei guai campani...

Il Salento si prepara a fare il pieno di visite. Pasqua rappresenta da sempre una di quelle festività che sondando il terreno in vista dell'estate. E allora, quale flusso si prepara ad accogliere la provincia di Lecce? Secondo l'Azienda di promozione turistica, rispetto all'anno scorso, i dati sulle prenotazioni restano invariati. E questo dovrebbe rappresentare un buon segnale.

"Il dato invariato nelle prenotazioni a Pasqua rispetto all'anno scorso - spiega Stefania Mandurino, commissaria dell'Apt di Lecce - conferma l'appeal turistico che il Salento si è conquistato sul mercato anche in un periodo di incertezza economica e di una ricorrenza anticipata come la Pasqua di quest'anno. I riti della Settimana Santa arricchiscono un prodotto turistico culturale, in cui l'elemento architettonico e paesaggistico e la ricettività in strutture tipiche trovano complemento nelle numerose iniziative di accoglienza organizzate da enti ed operatori privati".

Ma c'è anche un altro aspetto, che fa venire in mente il detto latino "mors tua, vita mea". Le vicende della Campania, con Napoli seppellita sotto i rifiuti e il crollo delle prenotazioni che ha fatto imbestialire albergatori e commercianti, potrebbe aver aperto la strada a soluzioni alternative, per tanti turisti. Non ne fa mistero Stefania Mandurino, che dice: "Probabilmente, le note vicende della Campania possono aver orientato l'attenzione verso il Salento da parte di un turismo domestico ed europeo, mentre hanno già comportato un impatto negativo sui flussi turistici provenienti dai Paesi extraeuropei".

Proprio per controllare i flussi ed avere un quadro del trend, l'Apt, in collaborazione con gli operatori turistici, torna a proporre il progetto sperimentale "Monitor - Trend previsionale del movimento turistico nel Salento", che osserva la domanda nelle diverse tipologie di strutture ricettive in prossimità di festività, "ponti" ed eventi di particolare rilevanza.

Il progetto, in previsione dell'avvio dell'Osservatorio sul turismo pugliese voluto dall'assessore regionale al Turismo Massimo Ostillio, scaturisce da un percorso formativo di marketing e comunicazione interno all'Apt di Lecce. La rilevazione prevede una divisione del Salento in quattro aree: Lecce e hinterland; Porto Cesareo-Gallipoli-Ugento-Nardò; Salve-Leuca-Tricase-Santa Cesarea Terme; Otranto-Melendugno-Maglie-Grecìa Salentina.

All'interno delle aree è stato individuato un panel di 16 agenzie di viaggi e 90 strutture ricettive, suddivise in alberghi, campeggi, agriturismi, bed & breakfast, case vacanze per un totale di 6.206 posti letto, pari al 10 per cento della ricettività del Salento. In particolare, secondo "Monitor", riscuotono successo con presenze significative, le strutture ricettive tipiche salentine: dimore storiche e bed & breakfast dei borghi e centri storici di Lecce, Gallipoli, Otranto, Specchia e le masserie nelle vicinanze di Lecce, Otranto, Gallipoli e Ugento.

I turisti, nella maggior parte italiani, provengono oltre che dalle altre province pugliesi, anche da Campania, Lombardia, Lazio, Sicilia, Veneto e Toscana. Gli stranieri presenti in buon numero presso le strutture di Lecce e Otranto provengono da Germania, Gran Bretagna, Francia, Grecia, Belgio, Svizzera, Usa, Svezia e Australia.

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