C'è la crisi? E io compro: in aumento volume di spesa

Nonostante la conclamata crisi, rispetto al 2007, il volume di spesa per i prodotti alimentari ha subito un leggero calo dell'1 per cento. Per il cenone della vigilia e il pranzo di Natale, gli italiani hanno speso circa 3 miliardi di euro, facendo registrare in termini monetari una crescita dell'1,8 per cento della spesa, dovuta principalmente ai rincari dei prezzi. I dati diffusi dalla Confederazione italiana agricoltori-Cia, indicano inoltre che le preferenze degli italiani sono ancora una volta dirette verso i prodotti "made in Italy". I dati della Cia stimano che l'acquisto di carni (in particolare quelle di pollame e suine) ha registrato un aumento del 2,5 per cento, mentre per i prosciutti e i salumi è stato certificato un incremento intorno all'1,5 per cento. Per quanto riguarda i vini, aumenta il consumo, soprattutto di quelli rossi. Sempre secondo la Cia, tra oeri ed oggi sono state stappate circa 80 milioni di bottiglie (soprattutto a denominazione d'origine), il 94 per cento di produzione italiana, con una crescita dell'1,8 per cento rispetto al 2007.

"Gli italiani possono rinunciare a tutto ma non possono fare a meno del tradizionale cenone di Natale e Capodanno". Secondo Adusbef e Federconsumatori, piuttosto che risparmiare per il cenone e il pranzo di Natale, gli italiani resteranno a casa non solamente il 24 e il 25 dicembre, ma anche a Capodanno, che sarà festeggiato in casa da tre famiglie italiane su quattro. Ma quanto ha speso mediamente un salentino per la cena della vigilia, rigorosamente a base di pesce? L'osservatorio dei consumatori ha rilevato che sono stati spesi 27,08 euro per ogni posto a tavola, ovvero, per una famiglia di sei persone (genitori, due figli e due nonni) 162,48 euro, il 7 per cento in più rispetto al Natale 2007. il tutto alla faccia della crisi.