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Economia

Camera di Commercio senza medico del lavoro. Mazzotta: “Siciliano ha indicato il suo successore”

La consigliera dell’ente camerale solleva il caso della mancanza di tutela sanitaria da due mesi. E accusa: “Si sta valutando la proposta inviata via pec dall’ex responsabile che è ai domiciliari”

LECCE - Il polverone giudiziario che ha interessato anche il direttore del dipartimento di Medicina del lavoro e igiene ambientale della Asl di Lecce, Carlo Siciliano (ora ai domiciliari), finito al centro dell’inchiesta sui presunti “aggiustamenti” giudiziari da parte del pm Emilio Arnesano, in cambio di favori personali, ha una nuova ripercussione anche nei servizi nell’ambito della Camera di Commercio di Lecce. E’ quanto ha evidenziato in queste ore la consigliera dell’ente camerale, Roberta Mazzotta, denunciando aspramente quanto sta accadendo proprio nella sede di viale Gallipoli. Per la prima volta da quando la legge ha obbligato gli enti a sottoporre i dipendenti a sorveglianza sanitaria, infatti, il personale della Camera di Commercio di Lecce è sprovvisto di tutela sanitaria, perché manca il medico del lavoro. E questo in quanto per ben 14 anni di seguito quel ruolo è stato ricoperto proprio da Carlo Siciliano che dopo l’arresto disposto dalla procura di Potenza (poi convertito in arresti domiciliari dopo l’istanza del suo legale accolta dal gip) non è ancora stato sostituito.

O meglio, dalla fine di dicembre scorso è scaduta la convenzione che la Camera di Commercio di Lecce aveva con Siciliano, ininterrottamente ormai da oltre 14 anni, cioè da quando, con una delibera della giunta camerale del 2004, è stato nominato medico competente per l'ente camerale e poi rinnovato di anno in anno. “Mentre cercavo di chiedere spiegazioni sul ritardo nella nomina del sostituto” spiega la consigliera Mazzotta, “sono stata informata del fatto che il dottor Carlo Siciliano avrebbe mandato una mail al dottor De Giorgio, segretario generale della Camera di Commercio di Lecce, per nominare un sostituto per l’incarico di medico addetto alla sorveglianza sanitaria. Un fatto a dir poco incredibile. Ho chiesto oggi al segretario generale perché non fosse stato adottato un nuovo provvedimento, magari stavolta rispettando la legge che impone di ricorrere al mercato elettronico della pubblica amministrazione, o alla centrale degli acquisti della pubblica amministrazione” prosegue Roberta Mazzotta, “e lo stesso mi ha riferito che non c’è problema con la sorveglianza sanitaria perché il dottore Siciliano ha nominato un sostituto, ribadendo che questa indicazione è stata fatta con una pec indirizzata all’ente camerale”.

La consigliera non ha lesinato di stigmatizzare questa circostanza evidenziando anche come “la Camera di Commercio invece di risolvere ogni rapporto col dottor Siciliano, quando lo stesso è stato arrestato il 7 dicembre scorso, quanto meno per una impossibilità oggettiva del professionista a svolgere l’incarico per cui percepisce 10mila euro l’anno, continui invece ad attendere, lasciando scoperti i propri dipendenti da due mesi e valutando la proposta che un soggetto agli arresti domiciliari, che allo stato attuale non può certamente svolgere nessuna attività, neppure quella di suggeritore alla pubblica amministrazione, nomini il suo successore”. E mentre presso la segreteria generale si sta “approfondendo la questione” come avrebbe riferito lo stesso segretario, Francesco Di Giorgio, alla consigliera, è sempre Roberta Mazzotta che conclude il suo atto di accusa auspicando un immediato cambio di rotta. “Forse in passato i suggerimenti del dottor Siciliano alla Camera di Commercio di Lecce, per ricorrere a certi professionisti di fiducia della sua struttura, sono stati accolti” dice la consigliera, “ma oggi credo che sia venuto il momento di invertire la rotta”. 

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