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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Cavallino

"Carrefour, per i dipendenti un dramma occupazionale"

Teresa Bellanova, parlamentare del Pd, questa mattina ha incontrato i lavoratori dell'ipermercato di Cavallino, durante lo sciopero. Presto farà un'interrogazione. Il gruppo: "Disponibili al dialogo"

CAVALLINO - I dipendenti del Carrefour "vivono un vero e proprio dramma occupazionale". Le parole sono di Teresa Bellanova, parlamentare del Pd e componente della Commissione lavoro della Camera, che questa mattina ha incontrato i lavoratori dell'ipermercato di Cavallino. I dipendenti hanno partecipato allo sciopero indetto dalle sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. I timori occupazionali sono legati al passaggio di proprietà dal colosso francese alla Coop Estense. "Quest'ipermercato, assieme a quelli di Bari Pasteur, Capodrise e Casoria in Campania, è stato interessato da una riduzione consistente del personale: 547 dipendenti in totale nelle quattro aree", dichiara la parlamentare del Partito democratico.

"Questa - prosegue -, assieme ad altre decisioni che riguardano una ‘ristrutturazione aziendale', ha gettato i lavoratori nello sconforto. Li ho ascoltati: vivono un vero e proprio dramma occupazionale". Teresa Bellanova tornerà presto sull'argomento, portandolo all'attenzione del Governo. "Ho preso l'impegno di presentare al più presto un'interrogazione parlamentare per chiedere al ministro competente di conoscere con urgenza il piano industriale aziendale che deve dare certezza di sviluppo all'occupazione a partire dal Mezzogiorno", spiega la parlamentare, che aggiunge: "Contrasto fermamente l'idea del licenziamento per questi lavoratori e sottolineo la necessità urgente di partire da un confronto in sede ministeriale affinché il Sud non venga ulteriormente penalizzato".

Ala base dell'agitazione la conferma, giunta nelle scorse ora, della vendita di parte dell'azienda nel Sud e la disdetta del contratto integrativo aziendale, comunicata soltanto il 7 luglio scorso. Secondo le sigle dei lavoratori, una vicenda che "pregiudica le relazioni sindacali e che fa emergere il vero obiettivo dell'azienda, di eliminare la storia della contrattazione integrativa del gruppo, togliendo diritti economici e normativi ai lavoratori", come avevano detto ieri in una nota congiunta. Lo sciopero è stato indetto anche per la mancata comunicazione ai sindacati della cessione a Coop Estense degli ipermercati di Lecce, Brindisi, Bari, e Matera. Per i sindacati, azioni che "nascondono in realtà l'incapacità di Carrefour di trovare soluzioni per il contenimento dei costi che non siano a discapito dell'occupazione e dei lavoratori".


La trattativa tra le parti, avviata nel marzo scorso, s'era arenata quando il piano di ristrutturazione è stato giudicato carente. L'impegno di spesa avrebbe riguardato solo il 2009, per 40 milioni di euro finalizzati a ristrutturare e rilanciare commercialmente i diversi punti vendita in crisi. Nello stesso tempo, era stata proposta la disapplicazione di alcuni punti del contratto integrativo aziendale per 18 mesi, da differenziare tra i negozi considerati in crisi e le restanti strutture: pause, maggiorazioni del lavoro domenicale e festivo, integrazione malattia e infortunio e salario variabile, il pacchetto su cui poggiava la proposta di Carrefour, osteggiato dai lavoratori.

E intanto il gruppo risponde con una sua nota, a seguito della manifestazione odierna. "In relazione allo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali Carrefour Italia precisa quanto segue: la società è giunta alla disdetta del contratto integrativo aziendale dopo un lungo periodo di negoziazione con le rappresentanze sindacali che non ha prodotto alcun risultato. Di fronte alle proposte della società per affrontare la crisi dei consumi, le rappresentanze sindacali non hanno dato alcuna risposta concreta, mentre le difficoltà del mercato richiedono interventi rapidi ed efficaci".

"Per garantire il successo dei punti vendita e quindi l'occupazione e lo sviluppo occorre un'organizzazione efficiente. La società - conclude la nota del gruppo - resta disponibile al dialogo con le organizzazioni sindacali purché ciò avvenga in tempi certi e a condizione che si trovino soluzioni concrete ai temi della produttività e della flessibilità".

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