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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Casarano

Sette mesi senza indennità, cassaintegrati si mobilitano e scendono in piazza

Mercoledì 17 luglio, manifestazione organizzata dai sindacati categoria per le 620 unità delle aziende "Tecnosuole", "Zodiaco", "Filanto spa", "Labor" e "Italia Pellami", da oltre sei mesi senza sussidio: "Sottovalutato problema"

CASARANO - I cassintegrati scendono in piazza, dopo sette mesi che non ricevono la loro indennità. La manifestazione servirà, dunque, per sollecitare le istituzioni a risolvere la drammatica situazione degli oltre 600 lavoratori del Gruppo Filanto. Attese invano le risposte alle numerose istanze, le organizzazioni di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno indetto una giornata di mobilitazione per mercoledì 17 luglio alle ore 9,30.

La manifestazione si terrà a Casarano, in piazza San Domenico, luogo simbolo della città dove ha sede il Municipio. Il tempo dell'attesa, dunque, è finito. Lo stato che vede coinvolti i cassintegrati (620 unità) delle aziende “Tecnosuole”, “Zodiaco”, “Filanto spa”, “Labor” e “Italia Pellami” è diventato drammatico. La sospensione degli strumenti di sostegno al reddito, che dura da oltre sei mesi, hanno portato le famiglie di questi lavoratori a una condizione insopportabile.

I responsabili sindacali di categoria, Giuseppe Guagnano (Filctem), Sergio Calò (Femca) e Franco Nastrini (Uiltec) hanno deciso la mobilitazione per sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica su un problema a cui è necessario trovare soluzioni soddisfacenti in tempi rapidi.

L'annuncio dell'iniziativa è stato fatto giovedì ai lavoratori nel corso di un'assemblea presso la sede Cgil di via Trebbia. Gli stessi lavoratori sono stati sollecitati a farsi portavoce presso i loro sindaci affinché partecipino alla manifestazione di mercoledì con il gonfalone del Comune. Secondo Guagnano i sindaci dell'hinterland di Casarano e del Capo di Leuca sarebbero stati latitanti e insensibili su questo problema.

"Ho sempre lamentato l'assenza totale dei sindaci – afferma il rappresentante sindacale – dovevano stare in prima fila e invece hanno sottovalutato un problema drammatico che è sotto gli occhi di tutti. Ci sono situazioni – rivela Guagnano – in cui il padre di famiglia non riesce a dare da mangiare ogni giorno ai propri figli. Questo è un problema di tutti perché incide sulla civiltà di questo Paese".

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